Avezzano. Benché la partita sia ancora tutta da giocare, le speranze di mantenere aperti i tribunali “minori” abruzzesi si affievoliscono. Di recente, infatti, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha depennato dal contratto di Governo Lega – Cinque Stelle il paragrafo 12, quello relativo alla riapertura dei tribunali italiani soppressi con la riforma della geografia giudiziaria del 2012, scatenando, così, da parte di tutte le province italiane – nessuna esclusa – un’inevitabile ondata di indignazione.
Con riferimento all’Abruzzo i tribunali destinatari di tale provvedimento sono quelli di Vasto, Sulmona, Lanciano e Avezzano. La scelta di includere quest’ultimo nell’elenco è apparsa, fin dal primissimo momento, una forzatura evitabile. Il tribunale marsicano, infatti, non solo abbraccia un bacino d’utenza che non si può ignorare, ma è, inoltre, tra i principali nella regione per mole di lavoro svolta. Il che, di fatto, ne fa un’eccellenza, non un problema o un peso da sostenere.
Le prime reazioni sono arrivate dall’avvocato Leonardo Casciere, assessore alla sicurezza del Comune di Avezzano: “Con il sindaco De Angelis abbiamo parlato con l’onorevole leghista D’Eramo, il quale sta prendendo contatti con il sottosegretario alla giustizia per avere notizie certe non solo di quello che accadrà, ma anche e soprattutto per avere la vera dichiarazione di Bonafede. Solo dopo questo step decideremo come agire”, ha concluso.
Alle parole di Casciere fanno eco quelle del consigliere regionale del M5S, Gianluca Ranieri: “Possono anche aver cancellato dal contratto quel paragrafo, dato che non è detto che tutti i tribunali debbano seguire lo stesso percorso, ma io sono convinto che riusciremo a salvare i presidi abruzzesi. Non mi faccio illusioni, la battaglia è lunga ma il rapporto con il ministro Bonafede è buono, così come il feeling”.
Nei giorni scorsi, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio aveva rilasciato la seguente dichiarazione: Per Di Pangrazio “il contratto di governo stilato tra Lega e 5 Stelle ha promesso la riapertura dei piccoli ospedali, ma qualche giorno fa ha annunciato il taglio di 2 miliardi di euro per la Sanità, e la riapertura dei tribunali minori e dei giudici di pace, anche se le proroghe per Avezzano per esempio scadranno nel 2020 e nessuno ha fatto ancora niente. Ora ci aspettiamo, quindi, che finiscano i proclami e inizino a concretizzarsi le promesse”.
All’atto pratico resta un nulla di fatto, anche perchè, vicissitudini a parte, la situazione dal 2012 ad oggi non sembra essere cambiata. Resta valido, però, l’impegno di tutta la classe politica marsicana e abruzzese nel tentare di stravolgere le carte in tavola al fine di poter evitare che l’Abruzzo subisca un taglio ingeneroso dei suoi presidi di giustizia.