Celano. Il gruppo consiliare Unitinsieme per Celano dopo aver disertato una seduta del consiglio comunale ne spiega le motivazioni. “Invece di occuparsi dei seri e gravi problemi di questo territorio (vedi lo smantellamento dell’Ospedale Civile di Avezzano) Piccone , come suo solito, non si trattiene e perde un’altra buona occasione per stare zitto. Nel suo sproloquio sulla stampa, condito con i soliti insulti verso i Consiglieri di opposizione, il Sindaco di Celano non risponde nel merito della vicenda perché non può farlo, in quanto sa di avere torto marcio. Piccone”, si legge nella nota, “continua a credere che il Comune di Celano sia la sua azienda, non rispettando le norme del Regolamento e dello Statuto che “dovrebbero” regolare democraticamente l’attività del Consiglio Comunale: questo è inaccettabile. Riteniamo sia quindi nostro dovere, oltre che un diritto, nel ruolo di Consiglieri di opposizione, porre in essere qualsiasi azione per il ripristino della legalità, riappropriarci di quelle condizioni minime garantite dalle regole democratiche per svolgere al meglio il nostro lavoro da rappresentanti eletti dal popolo. A questo punto, però, con amarezza e preoccupazione prendiamo atto che il Sindaco di Celano, anche in questo mandato, non sia proprio in grado di capire la differenza fra una azienda privata ed un ente pubblico, di non avere la capacità di essere “istituzione”, incapace di interpretare il vero senso del ruolo che gli è stato assegnato. Non ce la fa proprio ed è un suo limite ancor più grave in quanto Senatore della Repubblica, ma è necessario che qualcuno glielo spieghi. Quindi Piccone si rassegni: ci sono persone non iscritte nel suo libro paga, che in assoluta libertà hanno semplicemente intenzione di fare fino in fondo il loro dovere e che non si lasciano certo intimidire da quattro strilli detti a vanvera. Pertanto, in merito alla questione del rispetto delle regole, noi andremo avanti ed abbiamo già concordato con la Prefettura un nuovo incontro, vista la gravità della situazione. In ultimo un accenno sul ricorso al Tar: premesso che siamo solo nella fase cautelare, il Sindaco dovrebbe almeno ringraziarci visto che a seguito del nostro ricorso è stato “costretto” a portare in Consiglio Comunale la Delibera di Giunta impugnata potendo così sperare di sanare, almeno in parte, la grave illegittimità di quell’atto amministrativo”.