Avezzano. L’orso marsicano Stefano, trovato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo privo di vita, sarebbe stato attirato con un’esca dai bracconieri e poi ucciso a fucilate da più persone con diverse armi. Ora però, spunta una nuova ipotesi.
Secondo l’agenzia Asi Press, l’orso Stefano, ritrovato senza vita domenica mattina da un escursionista, potrebbe non essere stato ucciso da colpi di fucile. Nello stomaco dell’animale sarebbe stata rinvenuta carne di cavallo. Un puledro predato si trovava nelle vicinanze. L’agenzia parla anche di ferite vecchie: l’orso sarebbe stato vittima di attacchi con arma da fuoco in precedenza senza che questo ne implicasse. ASI riporta:”Sembrerebbe inoltre che il colpo rinvenuto con l’indagine radiografica sulla zampa dell’orso risalirebbe a una ferita vecchia e quindi non riconducibile alla morte dell’orso. Il foro sull’arcata orbitale presenterebbe delle compatibilità con uno provocato da un’arma di calibro medio, forse esploso da un’arma corta, ma il proiettile, al momento, non sarebbe stato ritrovato all’interno del cranio e non c’è un foro di uscita sulla parte posteriore della testa dell’orso.
In realtà l’ipotesi per ora più attendibile è quella secondo cui l’orso sarebbe stato attirato proprio dal puledro, messo lì come esca per far avvicinare il plantigrado. Solo dopo aver mangiato ha tentato la fuga ma è stato “fucilato” dai bracconieri appostati. I colpi infatti sono di diversi fucili.
Un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando per far luce sull’uccisione dell’orso Stefano è stata presentata dal deputato di Sel Gianni Melilla il quale chiede “quali iniziative intenda assumere il Governo per sostenere l’azione del Parco a tutela della conservazione dell’orso bruno marsicano”.