Rocca di Mezzo. Non ce l’ha fatta l’esemplare di orso bruno marsicanomorto dopo la cattura all’interno del Parco Sirente Velino. Era stato trovato ferito nella serata di ieri ma non ce l’ha fatta. Non si escludono cause dovute a un’infezione virale. E’ stato rinvenuto nella Piana del monte Sirente. Il plantigrado tra gli 8 e i 10 anni, del peso di 150 chili, e’ stato trovato morto alle prime ore dell’alba nel centro faunistico del Parco nazionale d’Abruzzo, dove era stato portato dopo la cattura nell’area del Parco regionale Sirente Velino per essere sottoposto alle cure e ai primi esami. La morte dell’animale potrebbe essere stata causata da infezione virale, (anche se si attendono i risultati dell’istituto zooprofilattico di Teramo) che provoca anche dermatite: l’orso, infatti, presentava pesanti ferite al volto, frutto dello sfregamento delle unghie, oltre a condizioni generali precarie. Ora il Parco Sirente Velino, in collaborazione con la Provincia, il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Corpo Forestale dello Stato, quindi, ha organizzato una task-force per monitorare il percorso del plantigrado sulla neve nella speranza di individuare le cause che potrebbero aver ingenerato l’infezione. “Il quadro generale che ha portato alla morte dell’orso bruno marsicano, -arrivata subito dopo la conferma della presenza del plantigrado nel Parco Sirente Velino-, una perdita pesante per l’ecosistema”, afferma il direttore Oremo Di Nino, “fa pensare alla morte per infezione virale. Per tali ragioni e’ stata fatta l’autopsia sull’animale e i referti sono stati inviati all’istituto zooprofilattico di Teramo. In attesa delle risposte degli esami, abbiamo programmato una battuta ad ampio raggio nell’area del Sirente per evitare rischi ad altri animali”. L’orso bruno marsicano e’ stato trovato nella mattinata di ieri: una grande scoperta per il Parco regionale, dove sono stati realizzati 3 progetti Life finanziati dall’Unione Europea proprio per migliorare l’habitat frequentato dai plantigradi. L’area protetta regionale, infatti, rappresenta una cerniera ideale tra i Parchi nazionali abruzzesi, uniti nella rete natura 2000, che stanno operando a braccetto anche nel campo della promozione turistica.