Avezzano. Non si placano le polemiche sulla vicenda dell’occupazione abusiva avvenuta in via Mattarella. Dopo le rivendicazioni della famiglia con tre figli a carico di cui due bambine minorenni e che si è ritrovata al suo rientro l’appartamento occupato dai rom che avevano smantellato e sostituito il portone, ora a parlare è la nuova inquilina. Una ragazza avezzanese di etnia rom. Durante un blitz di ieri della Polizia locale con il vice comandante Adriano Fedele e le telecamere del programma Mi manda Rai 3, si è scoperto che la casa è stata interamente svuotata e i mobili trasferiti nel garage condominiale. “Non c’è più nulla di nostro qui”, ha affermato Gianni Di Marco affacciandosi sull’uscio della sua vecchia casa dove c’era già un muratore all’opera, “non ci sono più i mobili, i vestiti e i libri delle mie figlie sono spariti”. Insieme agli agenti della Polizia locale, Di Marco con la compagna italiana con origini marocchine e le due figlie adolescenti. I mobili erano tutti ammucchiati da un lato e in parte anche rotti nel garage. In lacrime le ragazze hanno assistito alla scena e a nulla sono valse le parole rassicuranti dei genitori. Le giovani hanno cercato invano tra i sacchi neri i loro effetti, ma non li hanno trovati. Per ora la famiglia Di Marco è ospitata in un hotel dal Comune che con i vigili non può intervenire come forza di polizia. Non è d’accordo però con la ricostruzione fornita dagli ex assegnatari la nuova inquilina che al momento del blitz era nell’appartamento con la figlioletta. “Ho una bambina di 6 mesi e a me la casa serve”, ha spiegato la donna di etnia rom, “a lei non serve perché la famiglia ha già degli appartamenti di proprietà. Io fino a ora convivevo, poi mi sono lasciata e mi hanno ospitato dei parenti. Ma visto che loro non ci sono mai stati a casa, e lo dimostrano le utenze come l’acqua a 0 consumo e le testimonianze di tutti i condomini, per necessità siamo entrati noi. Noi abbiamo sbagliato, ne sono consapevole, ma se loro avessero abitato realmente la propria casa, nessuno sarebbe entrato. Ho una carta scritta di tutti i condomini che attestano che lei non ci viveva stabilmente”.