Avezzano. Maxi operazione della forestale in mezza Italia per il traffico di rifiuti nel Fucino. E’ scattata questa mattina all’alba quando gli uomini del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) della Forestale dell’Aquila, coordinati dal responsabile Antonio Renato Rampini, hanno avviato una serie di perquisizioni in tutto il Centro Italia, in particolare in Toscana, Campania e Lazio, oltre che in Abruzzo. Nella vicenda sono indagate tre persone, tutti imprenditori locali, ritenuti dagli investigatori basisti di un’organizzazione più vasta attiva in altre zone del territorio italiano. L’operazione – insieme a quella della Guardia di finanza che sta indagando su un altro capannone di rifiuti scoperto nel nucleo industriale di Avezzano – èè finalizzata ad accertare la presenza di un sistema che punta ad azzerare i costi di smaltimento utilizzato capannoni dove costipare grosse quantità di materiale. Vengono presi di mira grossi capannoni non utilizzati per attività industriali e riempiti di rifiuti speciali senza necessità di smaltirli. In tal modo si incassano i soldi per il costoso smaltimento, ma poi vengono semplicemente scaricati a spese zero, pagando soltanto il trasporto. Sono già stati sequestrati circa 1.800 tonnellate di rifiuti, due tir provenienti dal Lazio e tre capannoni. I due tir fermati alcuni mesi fa dalla Finanza e carichi di 27 tonnellate di rifiuti provenivano secondo le carte da Roma ma i due trasportatori erano residenti in provincia di Caserta, così come l’azienda per cui stavano lavorando. In sostanza, sarebbero state fatte sparire queste consistenti quantità di rifiuti, probabilmente di tipo industriale. Sulla vicenda è stata chiesta dalla senatrice Stefania Pezzopane, l’apertura di un’inchiesta parlamentare. E’ molto probabile che l’organizzazione agisse con il supporto di basisti o addirittura di società del posto conniventi che avrebbero potuto prestare il fianco e un aiuto tecnico per le operazioni di smaltimento.