Avezzano. Qui proteggiamo natura e cultura recita il logo del Parco regionale Sirente Velino: il restauro dell’affresco del grande artista Saturnino Gatti “Presentazione al Tempio” consacra la missione dell’Ente che ha affidato nelle sapienti mani degli specialisti dell’Opificio pietre dure di Firenze, guidato dalla dottoressa Cecilia Frosinini, la delicata operazione di restyling dell’affresco datato 500 dell’artista aquilano. Il prezioso dipinto, che decora la chiesa di San Gaetano a Goriano Valli, è stato rovinato da infiltrazioni e incuria del tempo. Il disegno è stato restituito alla mano del grande pittore aquilano dalla storica dell’arte Maria Lucia Carani attaverso uno studio, pubblicato nel 2007 sulla stampa scientifica, che datava l’opera agli inizi del Cinquecento e ne rivelava il soggetto iconografico. “Il dipinto, che decora in maniera frammentaria l’abside della chiesa”, svela il Commissario Patrizio Schiazza, “versa in cattive condizioni conservative. Il Parco Sirente Velino nell’ottica della piena attuazione della sua missione istituzionale di protezione e valorizzazione della natura e della cultura del territorio ha reperito i fondi necessari a restituire l’affresco all’ottimale lettura e alla piena fruizione che merita”. Operazione avviata con l’analisi storico-artistica condotta dalla studiosa dell’affresco, seguita dall’individuazione degli operatori idonei a condurre le operazioni di restauro. “L’idea di coinvolgere nelle operazioni di restauro un’importante istituzione di livello internazionale come l’Opificio pietre dure di Firenze”, spiega il direttore del Parco, Oremo Di Nino, “mira a portare sul territorio nuovi stimoli e nuove modalità operative, nonchè dimostrare che anche i luoghi che si collocano fuori dai circuiti più noti possono costituire centri di interesse e di conoscenza dell’arte anche a livelli che vanno oltre la dimensione locale”. In quet’ottica il Direttore ha contattato la Direttrice della sezione dipinti murali dell’Opificio, organo centrale del Ministero dei beni e delle attività culturali, per verificare la fattibilità e il coinvolgimento dell’Istituto nell’intervento di restauro del prezioso affresco. Richiesta coronata da successo: i restauratori Fabrizio Bandini e Paola Ilaria Mariotti, che hanno visionato l’opera e il suo stato di conservazione, hanno ritenuto il lavoro interessante anche dal punto di vista tecnico. Il disco verde ha dato l’avvio alla collaborazione fra il prestigioso Istituto e il Parco per il restyling della “Presentazione al tempio”: per il delicato intervento, affidato all’ex-allieva della scuola di alta formazione dell’Istituto Giorgia Amicarella, sotto la supervisione dell’Opificio che compie anche le indagini scientifiche, l’Ente ha impegnato 30mila euro. Il progetto di intervento redatto dall’Opificio delle Pietre Dure e dalla restauratrice Amicarella è scattato dopo l’ok della Curia Vescovile, Ente proprietario del bene, e della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed Etnoantropologico dell’Abruzzo. Il sisma del 6 aprile 2009 ha però dilatato i tempi, poiché si è dovuto attendere la verifica di agibilità della chiesa e la concessione del parere positivo all’esecuzione dei lavori da parte del vice Commissario per i Beni culturali del dipartimento della protezione civile, ingegner Luciano Marchetti. Per fortuna il terremoto non ha provocato grandi danni all’edificio: San Gaetano, infatti, è l’unica chiesa storica agibile nell’area, tanto che al suo interno sono stati trasferiti alcuni arredi della parrocchiale di Santa Giusta, danneggiata dal terremoto. Conseguiti l’autorizzazione della Curia e il nulla-osta della Soprintendenza sulla base dell’istruttoria tecnico-amministrativa condotta dalla dottoressa Rosa Rosella, funzionario responsabile di zona, si è potuto dare finalmente inizio ai lavori, preceduti da un altro intervento del Parco regionale Sirente Velino: il restauro sulla copertura della chiesa di San Gaetano -con un ulteriore impegno di 16mila euro dell’Ente progettato dal Direttore, l’architetto Oremo Di Nino- per eliminare definitivamente le continue infiltrazioni di acqua piovana che causavano un elevato tasso di umidità all’interno rendendo l’ambiente inadatto alla buona conservazione dell’opera. Ultimati i lavori sull’edificio, seguite da una serie di sopralluoghi preliminari dei restauratori Fabrizio Bandini e Paola Ilaria Mariotti, il tecnico esperto della sicurezza ingegner Piero Capone, il chimico Giancarlo Lanterna e il fotografo Ottaviano Caruso che ha condotto le indagini ottiche preliminari, sono finalmente scattate le operazioni di restyling dell’affresco. Ora, quindi, è il momento dell’atteso restauro: il cantiere dell’arte, durante l’intervento di recupero dell’opera di Saturnino Gatti, sarà aperto alle visite delle scolaresche del territorio.