Avezzano. Investire sulla Marsica si può ma bisogna rendere il territorio più attraente. Per questo la Fiom-Cgil ha lanciato un appello per chiedere al mondo istituzionale e sindacale di costituire un tavolo che possa monitorare i possibili investimenti nella Marsica. “Siamo davanti a un territorio in crisi dal 2009”, ha spiegato il segretario provinciale di Fiom-Cgil, Alfredo Fegatelli, “crisi che ha mietuto le sue vittime come Vepral, Presider e Maccaferri. In pochi mesi sono state messe in mobilità 250 dipendenti che presto avranno bisogno di risposte per il futuro. La LFoundry potrebbe allargare le proprie attività e fare dei nuovi investimenti, la Fiamm ha presentato un business plan da 12milioni di euro che prevede un nuovo sito, la Elco di Carsoli si sta pensando di allargarsi verso Rieti. Progetti grandi che noi dobbiamo impedire di far andare fuori dalla Marsica. Il nuovo consiglio regionale è più attento alle politiche industriali per questo chiediamo la convocazione di un tavolo ad hoc che possa seguire questi progetti costantemente. È stato fatto un errore sulla zonizzazione, sembra ci siano delle alternative che vorremmo conoscere”. Per il futuro del tessuto industriale della Marsica la Fiom organizzerà a settembre una mobilitazione durante la quale verranno poste in evidenza i problemi generati dalla crisi. Nel frattempo alla LFoundry si continua a discutere della sperimentazione sul nuovo orario che potrebbe eliminare i 200 esuberi. Secondo quanto riportato dal verbale dell’incontro tra l’azienda e le parti sociali la vecchia organizzazione del lavoro, 4 giorni di lavoro e 4 giorni di riposo, potrebbe andare in pensione per lasciare il posto alla nuova che prevede 3 giorni di lavoro e 5 di riposo. “Abbiamo già fatto numerose simulazioni”, hanno precisato Rocco Rossi e Roberto Di Francesco Rsu di LFoundry, “ma non si può dire se ci sarà o no una perdita economica e a quanto ammonterà. Noi vogliamo azzerare gli esuberi e per farlo abbiamo un piano preciso che però sottoporremo ai lavoratori che avranno l’ultima parola. Sappiamo che c’è chi non può permettersi di perdere 10 euro, ma sappiamo anche che non si possono lasciare 200 persone a casa. Faremo la trattativa fino in fondo e poi porteremo un’ipotesi da sottoporre ai lavoratori. Dimentichiamo sempre che dopo la dipartita di Micron si è parlato sempre dell’LFoundry come di un esperimento, di una scommessa. Noi stiamo lavorando per fare in modo che questa scommessa venga vinta”.