Avezzano. Micron: si continua a lottare contro i tagli. Si è tenuta ieri la prima tornata di 8 ore sciopero in tutti i siti del gruppo con una partecipazione della quasi totalità dei lavoratori, mentre a Roma questa mattina sono giunti oltre 300 lavoratori da tutti i siti italiani della multinazionale americana a cui, si è unita una delegazioni dei lavoratori di StM e che, hanno manifestato davanti al Mise, durante tutto il tempo in cui si è tenuto l’incontro tra le delegazioni sindacali, la direzione aziendale di Micron Italia, le istituzioni regionali di Abruzzo, Lombardia, Campania, Sicilia, Veneto e il Ministero. Contemporaneamente a Catania si teneva una manifestazione e l’ incontro con il Presidente Napolitano, al quale è stata consegnata una lettera del coordinamento. Giampiero Castano e la Cherubini del MiSE durante l’incontro hanno informato le delegazioni sindacali della disponibilità di Micron ad un incontro con rappresentanti della multinazionale che verrà fissato in questi giorni a cui si aggiunge l’interessamento e il ruolo attivo del MiSE nella vertenza Micron, con l’impegno, da parte del Governo sul settore della microelettronica e componentistica elettronica, con la conferma del tavolo di settore fissato il prossimo 7 marzo. Va sottolineato che nel corso dell’incontro, al di là della disponibilità del Governo, resta da parte aziendale la rigidità per soluzioni alternative alla procedura di riduzione del personale, l’unica diponibilità emersa è stata quella di avviare alcune verifiche per offrire eventuali opportunità di lavoro nelle sedi estere del gruppo. Per Nicola Alberta coordinatore nazionale Fim Cisl Micron-StM l’incontro odierno non aggiunge grandi novità, siamo preoccupati delle rigidità aziendali visto che non siamo di fronte ad una crisi del settore e industriale, ma a “rigidità” da parte aziendale che si giocano sul piano delle strategie finanziarie; per questo come organizzazioni sindacali presenteremo un documento tecnico sulla situazione di questo settore. Il nostro obiettivo, sottolinea, resta quello di trovare una soluzione che tuteli tutti i lavoratori e consolidi la presenza industriale del Gruppo in Italia salvaguardando il capitale umano e professionale e con una battuta dice: il Paese non può permettersi di perdere la memoria e le memorie. Per la Fim serve una svolta, per affrontare in modo serio i problemi aperti, in primo luogo sulle prospettive industriali e la salvaguardia occupazionale. Anche noi dice Alberta vogliamo un paese normale, ma insieme ad un’industria che investa e abbia prospettive per il futuro. Il Governo deve fare la propria parte e chiarire il quadro di sostegno nel settore e le aziende devono presentare piani industriali su investimenti tecnologici che guardino alla prospettiva. L’Italia deve in questo importante settore valorizzare e rilanciare le eccellenze tecnologiche oggi presenti nel Paese, per questo abbiamo chiesto al Ministero di fissare un incontro apposito anche con StM insieme alle segreterie nazionali del sindacato, serve un’accelerazione sul piano degli investimenti e un coinvolgimento attivo di StM per affrontare i problemi occupazionali, va ricordato – conclude il sindacalista della Fim – che Micron aveva acquisito qualche anno fa da Numonix (controllata StM ) proprio il settore delle memorie acquisendo con essa brevetti e Know-how italiani e oggi, dopo aver trasferito le conoscenze altrove, annuncia tagli e dismissioni, per noi questo è inaccettabile.