Avezzano. Quattro novembre all’insegna di unità, riscoperta del bene comune e speranza in un cambio di rotta dello Stato per ridare voce vera al popolo e il giusto peso ai Comuni, baluardi dello Stato “relegati” al ruolo di esattori. Nel 95° anniversario della festa dell’Unità d’Italia e delle forze armate, di fronte al Monumento ai caduti in piazza della Repubblica, (dopo la vibrante celebrazione eucaristica officiata dal vescovo, Monsignor Pietro Santoro, nella Cattedrale dei Marsi) il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, affiancato da autorità militari, civili, religiose, associazioni di volontariato, cittadini e una folta delegazione di studenti ha lanciato la sua idea per un Paese migliore, dove al primo posto ritrova spazio il “bene comune”, per onorare il sacrificio di tanti eroici militari e civili italiani che pagarono con la vita la voglia di libertà e giustizia. “E’ a loro che va il mio primo ringraziamento”, ha affermato, “con l’auspicio che il loro estremo sacrificio sia il collante per mantenere saldo il nostro Paese che rischia di andare in frantumi”. Di Pangrazio ha esortato tutti a un impegno corale per dare una speranza al Paese, giovani in primis, “chiamando le nuove leve a impegnarsi in prima fila per una società migliore; i palazzi della politica che conta alla responsabilità e al superamento della logica degli “assunti” in Parlamento per ridare voce al popolo e il giusto peso agli Enti locali isolando il populismo e il qualunquismo becero; i media a enfatizzare meno le negatività, non rappresentare un Paese continuamente in lotta, essere propositivi, dare spazio alle buone idee e ai valorosi uomini che vogliono ridare al popolo la speranza nel futuro”. Il sindaco ha ringraziato anche i giovani che con grande spirito di servizio partecipano alle missioni di pace in tanti paese dilaniati dai conflitti, cercando di facilitare il difficile percorso verso la democrazia, la convivenza e la fratellanza dei popoli.