Viene operato all’ernia al disco e rimane invalido. E’ accaduto a un uomo di Avezzano, 44 anni, che dopo un primo intervento e dopo una seconda e una terza operazione riparatrice oggi è costretto a vivere con un elettrostimolatore impiantato nella schienaper alleviare il dolore. Il paziente, convinto che alla base dell’accaduto ci possa essere una responsabilità dei medici, si è rivolto all’ufficio legale del Tribunale del malato di Sulmona che a sua volta ha chiesto l’intervento della magistratura per denunciare l’episodio. L’odissea è iniziata lo scorso anno quando l’uomo ha deciso di farsi operare. Dopo l’intervento, però, ha continua ad avere forti dolori e si è sottoposto a una nuova risonanza magnetica scoprendo che l’ernia e la stenosi si trovavano ancora lì. Successivamente, a causa di una calcificazione dell’ernia con fasci nervosi gli viene riferito che non poteva più essere sottoposto a interventi ma poteva solo far fronte al dolore con antidolorifici. L’unico rimedio era a quel punto l’applicazione dell’elettrostimolatore. Così si sottopone a un altro intervento per installarlo ma ci sono ancora una volta delle complicazioni e il dolore lancinante non passa. Viene così sottoposto a una risonanza magnetica che secondo la difesa della parte offesa avrebbe prodotto la distorsione del filo metallico impiantato dietro la schiena. Alla fine è costretto a rivolgersi all’ospedale di Cagliari dove viene portato a termine l’intervento di installazione dell’elettrostimolatore. La richiesta alla magistratura sarà necessaria a capire se possano esserci state responsabilità oggettive da parte del personale sanitario o meno.