Pescara. E’ pari a 528 milioni di euro la somma complessiva del Fondo Sanitario nazionale che, dal 2004 al 2007, è stata distratta dal sistema sanitario regionale. Il dato emerge dalla situazione dei disavanzi pregressi della sanità abruzzese, certificata dal Tavolo dimonitoraggio composto dai Ministeri dell’Economia e della Salute e dal sistema delle Regioni. Questa mattina, a Pescara, il Commissario ad acta per la Sanità , Gianni Chiodi, ha reso note le cifre ufficiali dei disavanzi pregressi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il sub-commissario, Giovanna Baraldi, e gli assessori Alfredo Castiglione, Mauro Febbo, Angelo Di Paolo, Mauro Di Dalmazio e Federica Carpineta. “Invece di essere destinati alla cura delle persone malate ed al miglioramento delle strutture e delle tecnologie sanitarie – ha denunciato Chiodi – e anzichè dotare i nostri ospedali di servizi, di migliori strumenti diagnostici e di fornire maggiore assistenza ai pazienti, i fondi sono stati dirottati verso il bilancio regionale”. Il Commissario alla Sanità e presidente della Regione ha spiegato anche il perché solo adesso sia emerso questo stato di cose. “Nel passato – ha argomentato il Commissario Chiodi – la legge prevedeva solo l’esame del conto economico della sanità. Dal 2009, la normativa ha, invece, introdotto un ulteriore strumento di verifica che è l’esame dello stato patrimoniale consolidato del sistema sanitario regionale che ha richiesto molto tempo ed è stata necessaria una sinergia di lavoro estremamente impegnativa. L’analisi, ormai ultimata ed effettuata dal servizio finanziario della sanità regionale, dal servizio bilancio e dei servizi finanziari delle Asl abruzzesi con il Tavolo di monitoraggio dei Ministeri dell’Economia e della Salute, è partita dall’anno 2000”. Il commissario Chiodi ha spiegato, nel dettaglio, che “il Piano di rientro, gestito nel 2009 e 2010 dalle delibere commissariali, ha coperto 168 milioni di euro. Restano, quindi, scoperti 329 milioni di euro ai quali va aggiunta la variazione del gettito fiscale che, per effetto delle nuove stime del Ministero delle Finanze, si è ridotto a causa dei problemi economici del Paese. Per cui, complessivamente, entro fine anno, bisognerà trovare la copertura per 360 milioni di euro. Tuttavia, questo Governo regionale non ha intenzione di mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi e farà l’impossibile per evitare un ulteriore ricorso alla tassazione”. Quello dei 360 milioni di euro è un dato ufficiale ed inconfutabile poiché risulta dal verbale del Tavolo di monitoraggio. Secondo questo documento “la Regione Abruzzo ha, a suo tempo distolto, risorse del Servizio sanitario regionale per finanziare la spesa corrente con riferimento agli anni 2004, 2005, 2006 per complessivi 427 milioni di euro. Pertanto, non risultano irregolarità per le gestioni relative agli anni 2001, 2002, 2003 e poi per il 2008, 2009 e 2010. Inoltre, ha distolto risorse a copertura del disavanzo sanitario 2006, che ovviamente doveva essere fatto nel 2007, per 101 milioni di euro”. In particolare, questi 101 milioni di euro di disavanzo emergono dal fatto che nel 2007 bisognava coprire il deficit sanitario con i fondi della fiscalità aggiuntiva, cioè quei soldi che gli abruzzesi hanno pagato in più per i servizi sanitari. “Invece, – ha rimarcato Chiodi – tali fondi furono utilizzati per finanziare altre voci del bilancio regionale”. Il totale della somma distolta al Servizio sanitario regionale, secondo la valutazione del Tavolo di monitoraggio e del Comitato, quindi dello Stato, ammonta perciò, a circa 528 milioni di euro. “Si tratta di una tegola pesantissima che cade sulla Regione Abruzzo e sulla testa degli abruzzesi – ha detto Chiodi – proprio nel momento in cui questo Governo regionale è impegnato in un percorso di risanamento che non ha eguali in Italia. Infatti, – ha sottolineato – siamo e saremo la prima classe dirigente politica in grado di lasciare un debito inferiore a quello che ha ereditato. Ma lavoreremo in modo da ridurre anche il numero di primari e dirigenti”. In sintesi, la situazione dei disavanzi pregressi è la seguente: per il 2004 la quota distratta dal FSR ammonta a 95 milioni di euro; per il 2005 a 135 milioni di euro e per il 2006 a 197 milioni di euro. Nelle valutazioni del Tavolo di monitoraggio “viene confermato il giudizio positivo sull’operato attuale della Giunta regionale abruzzese, con una raccomandazione sul contenimento del numero dei primari. Nonostante i tanti tagli recentemente effettuati l’Abruzzo è, infatti, ancora tra le Regioni italiane che contano il maggior numero di Unità Operative Complesse (UOC)”. Il Commissario Chiodi ha chiarito che “per l’anno 2010 si profila un disavanzo di cinque milioni di euro che, considerando, gli ammortamenti, si presume possa arrivare a circa venti milioni di euro. Il rischio, nell’eventualità non si riuscisse a ridurre la situazione debitoria, a questo punto, è lo scatto dell’aumento delle tasse per i cittadini abruzzesi. Ma il nostro obiettivo – ha proseguito il Presidente – è di riuscire a evitare che questo accada. Però, per fare ciò, sarà indispensabile reperire 360 milioni di euro entro il 31 dicembre 2010. A tal proposito – ha continuato – ho delle idee ma voglio prima sottoporle al vaglio del sistema Abruzzo ed è per questo che è in programma un tavolo tecnico con le parti sociali. Questo stato di cose, comunque, nasce da una situazione non coordinata e non professionale delle precedenti amministrazioni. Ma la Regione Abruzzo farà di tutto per risanare il bilancio senza far ricadere conseguenze negative sui cittadini e alla fine sono certo che ce la farà. Lasceremo l’Abruzzo con i conti in ordine. A costo di scelte impopolari. Chiederemo a tutti di assumere una posizione di responsabilità, anche all’opposizione con cui è indispensabile un dialogo. Perché l’opposizione non deve solo criticare e contrastare, ma credo che abbia il dovere di assumere, in questo momento così difficile, quasi impossibile per l’Abruzzo, una posizione di responsabilità. Non ci dobbiamo nascondere dietro un dito: l’Abruzzo è in ginocchio ma potrebbero anche arrivare notizie positive in merito ad alcune situazioni debitorie quasi ventennali, relative alle Asl, e presumibilmente cadute in prescrizione”. A proposito di tagli da effettuare, Chiodi ha chiarito che “interesseranno tutti i settori su cui sarà possibile intervenire. Senza escludere un eventuale ricorso ai fondi Fas. Una dotazione, questa, alla quale hanno attinto anche altre Regioni italiane come la Campania”.