Avezzano. Monte Salviano, un habitat ideale per le piante officinali. L’area protetta “custodisce” oltre 500 specie di flora spontanea, molte rare: un orto botanico naturale. La scoperta di quel ricco patrimonio naturalistico, opera di Frate Domenico Palombi, una vita spesa nello studio della flora, autore dei libri sulle erbe (Alla riscoperta della medicina dei semplici”; “L’erbario del Salento”; “Flora officinale Ernica e Simbruina”) sarà la base di uno studio scientifico finalizzato a catalogare le piante presenti sul Monte Salviano da realizzare un volume ad hoc, finanziato dal Comune, contenente descrizione, foto, habitat e proprietà officinali delle specie compreso una mostra finale di alcune piante essiccate. Opera da vendere con l’incasso destinato a finanziare progetti sociali o altri studi scientifici per la cura di malattie rare. Il là al progetto è scattato in Municipio dove Fra Domenico ha illustrato al sindaco l’enorme patrimonio floristico nell’area del Salviano. “Questa collaborazione con Fra Domenico, che ringrazio per il primo lavoro di ricerca e la disponibilità a catalogare e far conoscere questo eccezionale patrimonio naturalistico”, afferma Giovanni Di Pangrazio, “rafforza il piano di sviluppo dell’area protetta legato alla valorizzazione della flora. Qui potremo realizzare un orto botanico naturale protetto per far conoscere agli studenti le numerose piante presenti sul Monte Salviano, nonché il principio di sostenibilità ambientale e le tecniche di essiccazione delle piante”. Nel tour alla scoperta della flora sul monte Salviano, nel cuore pulsante della Riserva naturale, Fra Domenico (accompagnato da Maurizio Di Brizio, una guida locale esperta), oltre ad evidenziare la presenza delle centinaia di specie, ha segnalato “alcune zone ricchissime di piante officinali e rare da tutelare e destinare a percorsi didattici”. Operazione che potrebbe dare nuova linfa alle attività del Cea (Centro di educazione ambientale) della Riserva regionale (gestita dall’associazione Ambiente e/è Vita e coordinata da Brunella D’Alessandro) e aprire le porte a nuovi progetti di sviluppo dell’area attraverso la valorizzazione di quel ricchissimo patrimonio naturalistico custodito nello scrigno del Monte Salviano. E chissà se un domani, sulla scia della Certosa di Trisulti, il monastero di Collepardo (Fr) dove vive il frate di origine rovetane, la flora del Salviano non apra nuove frontiere per lo sviluppo di iniziative o progetti legati a quel fantastico mondo che circonda il Santuario della Madonna di Pietraquaria.