Avezzano. Carcerati al lavoro grazie al progetto Orfeo. L’iniziativa ideata dall’associazione Orfeo (Orientamento, formazione e occupazione) in collaborazione FormAbruzzo e con i partner l’Associazione Ara Confesercenti Federazione Provinciale dell’Aquila, Ali, Agenzia per il Lavoro filiale di Avezzano, Socialità e integrazione, Liberi per liberare e Sintab, si è conclusa oggi con la consegna dei diplomi. Il progetto ha interessato 40 detenuti che hanno avuto modo di integrarsi, socializzare e trovare un’occupazione. Orfeo è stato seguito da 11 detenuti che hanno preso parte a un corso per tecnico di rete Lan di 400 ore e altri 5 che sono stati impiegati in un work experience con aziende del territorio. “Il progetto Orfeo è stato un ottimo percorso per questi detenuti che vivono anche un disagio sociale”, ha spiegato il presidente di FormAbruzzo, Angelo Pierleoni, “ringrazio tutti i partner che hanno dato una mano per la riuscita del corso e l’integrazione dei detenuti”. Il progetto è riniziato in autunno con i corsi all’interno del carcere. “Senza la collaborazione di tutti non saremo riusciti ad arrivare alla realizzazione di questo progetto”, ha precisato il direttore di FormAbruzzo Guido Pisegna, “ci sono stati dei problemi burocratici, ma siamo riusciti ad andare avanti anche grazie alla collaborazione con la direzione del carcere”. Gli 11 detenuti che hanno preso parte al corso oggi hanno ricevuto i diplomi, mentre i 5 che hanno optato per il work experience continuano a lavorare nelle aziende del territorio. Gli organizzatori hanno ringraziato Roberto D’Agostino, presidente degli artigiani di Confesercenti, per la ricerca dei partener e Anna Di Giamberardino, responsabile dell’area pedagogica del carcere San Nicola e la responsabile del comparto sicurezza Sara Brunetti. “Sono molto soddisfatto dell’esito del progetto e del lavoro svolto”, ha concluso il direttore della casa circondariale Mario Silla, “ all’inizio avevamo difficoltà a pensare che si potessero ottenere questi risultati soprattutto per la realtà del nostro carcere. Dall’inizio peró ho percepito questo entusiasmo che poi ha dato i suoi frutti responsabilizzando le persone e facendole partecipare attivamente. Spero che questa collaborazione sia un punto di partenza anche per altri progetti”.