Luco dei Marsi. I social network vivono il loro boom e in un momento particolare dovuto alle problematiche causate dal loro cattivo utilizzo come i casi di cyber bullismo continuano nelle scuole le campagne di sensibilizzazione affinché i giovani capiscano le infinite potenzialità che offre il web. A tal proposito da giorni osservo (e partecipo) all’evoluzione esponenziale di un gruppo locale nato su Facebook che in meno di un mese ha raccolto l’adesione di 800 membri. Il gruppo è nato a Luco dei Marsi per opera di Valerio Cristini, semplice cittadino con la passione per le foto di un tempo. Proprio da alcune foto in bianco e nero, scannerizzate e riportate sul digitale, è nato questo gioco che ora a catena sta richiamando l’attenzione dei luchesi: giovani che riconoscono i propri genitori e meno giovani che con un velo di malinconia, si accorgono del tempo che è passato. Ad aumentare l’interesse per il gruppo la semplicità di comunicazione dovuta all’utilizzo del dialetto, la possibilità di pubblicare oggetti, cibi, cartoline e addirittura i censimenti degli anni passati, insomma da un mese a questa parte a Luco non si fa altro che parlare di “Luco dei Marsi: è il mio paese!”. Anche gli anziani ora iniziano a chiedere ai figli come si utilizza il web, pur di poter prendere parte alle discussioni della rete, pur di poter dimostrare la propria conoscenza di quegli anni, pur di far qualcosa per poter dire: “io c’ero!”. E in un momento in cui sta pure spopolando il libro “Polvere di lago” del luchese Francesco Proia, storia incentrata sul popolo marso e sul lago del Fucino, l’impressione è che Luco stia ritrovando una coesione e una voglia di socialità che negli ultimi anni sembrava essersi affievolita. Per capire l’interesse nato attorno a questo “gioco” riportiamo di seguito la profonda riflessione di Corrado Bove, promotore della prima riunione “non virtuale” dei membri del gruppo:“Questo gruppo, oltre ad avere l’inequivocabile merito di far conoscere o ri-conoscere, scoprire o ri-scoprire, vedere o ri-vedere, volti, luoghi, oggetti a noi familiari, e quindi ri-svegliare in noi sentimenti magari sopiti dal troppo tempo andato, dal quotidiano scorrere dei giorni che parrebbero infiniti, ma che così non sono, a me sembra stia compiendo un altro miracolo: ri-creare una unione tra luchesi che per troppo tempo è mancata. Mi ri-trovo a dialogare con persone come mai avevo fatto prima, o magari solo molto tempo addietro, con persone delle quali non sapevo nemmeno che “fine” avessero fatto, con altre che mai avrei pensato di poter aver qualcosa “in comune” di cui parlare…e questo magari starà capitando anche a molti di voi…Tutto questo mi porta a pensare che, in un momento come quello che stiamo vivendo, di crisi mondiale all’interno della quale c’è la crisi europea, all’interno della quale c’è quella italiana e dentro la quale, che è quello che ci riguarda più da vicino, c’è quella del nostro amato paese che però, oltre quella economica, sta purtroppo vivendo una profonda crisi sociale, culturale, morale e soprattutto, direi proprio di si, identitaria, questo “miracolo” di ritrovata coesione paesana, possa in qualche modo essere, almeno è di sicuro il mio auspicio, l’inizio di un nuovo positivo periodo per la nostra comunità tutta. Certo, solo i miracoli veri avvengono da soli, per tutto il resto ci vuole sempre molto impegno, di tutti, ma visto che ci ri-troviamo già questo bell’inizio, perché non approfittarne? 🙂 Perché non fare in modo che “Luco dei Marsi: è il mio paese!” possa andare “oltre”, ed essere fonte di ispirazione per tutte quelle iniziative comuni che possano portare il nostro Paese a rivivere i fasti di un tempo, soprattutto appunto morali, culturali, sociali, oltre che quelli (anche se meno nobili, ma comunque necessari) economici? Certo, non è né semplice né facile, ma se mentre ognuno di noi è uno e basta, l’insieme di tutti potrebbe essere l’enorme valore aggiunto. Se lo si vuole, una vera “comunità” è inevitabilmente una forza rispetto a molti “singoli”. Non bisogna pensare che ci sia sempre qualcuno che lo farà per noi, perché purtroppo poi, questo non avviene, mai. Il “nocciolo” della questione sta già proprio nel titolo di questo gruppo, che Valerio ha davvero azzeccato, in quel: è il mio paese!, col punto esclamativo, proprio a sottolineare la volontà del ritrovarsi di ognuno di noi nel nostro Luco, che vogliamo fortemente bello, gioioso, positivo, prospero. Se questa “sensazione” non è soltanto mia, ma di molti se non di tutti, ci si potrebbe coinvolgere reciprocamente, soprattutto tra diverse generazioni, perché stiamo imparando proprio in questo gruppo, che quando c’è qualcosa di interessante, di positivo, risulta anche relativamente facile esserne coinvolti. Senza andare troppo oltre, per il momento vi porgo questa mia riflessione in modo che sia oggetto delle vostre riflessioni: hai visto mai che qualcun’altro la pensi alla stessa maniera, ed in modo quasi naturale possa nascere qualche altra iniziativa “paesana” che coinvolga positivamente tutti noi luchesi (come ad esempio quella accennata già da qualcuno di fare una sorta di Luco dei Marsi: è il mio paese!, in piazza, magari in occasione delle feste patronali o quant’altro…) per consolidare sempre più l’appartenenza a radici storico/culturali che senz’altro ci renderebbero più “forti” nell’affrontare questi difficili tempi, soprattutto per i più giovani?”. L’attenzione dunque si sposta ora nel “reale” visto che i membri hanno organizzato per i prossimi giorni il loro primo ritrovo, un agorà cenato che faccia da apripista alle numerose iniziative al momento lanciate sul gruppo di Facebook. E allora usando le parole di Gianni Riotta, a noi sembra che per una volta on line la luce stia prevalendo sul buio.
Loreto Di Giammatteo*
lettore di MarsicaLive