Celano. Presso gli uffici della prefettura all’Aquila si è svolto l’incontro tra il prefetto Alecci e i funzionari prefettizi, il sindaco e il vicesindaco di Celano Onorevole Piccone e Frigioni, la presidente del Consiglio Comunale Angela Taccone, i consiglieri Cleofe e Carlo Cantelmi, l’amministratore del CamCiarlini e l’ingegner Corsini, il commissario regionale degli Ato ing. Caputi e la responsabile dell’ufficio legale Parlavecchio, il direttore dell’Ato marsicano Rossi e il portavoce del Comitato cittadino “Acqua Nostra”, Gianvincenzo Sforza, che da sei mesi sta portando avanti la battaglia per la vicenda che vede contrapposti il Comune e la città di Celano al Cam che gestisce le reti idriche cittadine. Il Prefetto, con una competenza e una padronanza della situazione, che si presenta molto delicata sotto ogni punto di vista, ha saputo mediare tra le parti convenute imprimendo all’incontro la produttività da tutti auspicata. Il Prefetto ha sottolineato l’attività del Comitato che ha saputo muoversi bene e dando atto che gli atti prodotti dallo stesso sodalizio hanno evidenziato una situazione esplosiva sottaciuta ad ogni livello per anni. Tutti i presenti hanno potuto esprimere il proprio punto di vista e il confronto, in alcuni tratti acceso tra l’esponete del Comitato Sforza e i rappresentanti del Cam, è proseguito dentro i canoni della civiltà garantita dalla sagacia e comprensione del Prefetto. Il sindaco ha parlato delle difficoltà di un rapporto con un Ente di gestione, il Cam, che non assolve ai suoi impegni economici verso il Comune mettendo in difficoltà l’Ente comunale e ogni futura decisione per proseguire nel rapporto in essere. Lo stesso sindaco ha espresso un giudizio personale sia sulla poca correttezza gestionale del Cam nel passato, sia sulla possibilità concreta che questo Ente, di cui Celano non fa parte, possa sopravvivere alle difficoltà economiche in cui versa. Caputi ha evidenziato l’attività svolta dal suo ufficio in questi anni, che è stata ed è di censura verso la gestione delCam e i sindaci soci della stessa Spa, i quali hanno sempre disatteso le osservazioni portate dall’Ente regionale di controllo sulle attività dell’Ente gestore. Caputi ha anche mosso osservazioni pesanti sulla validità del piano industriale enunciato dalla stampa (Il Centro di domenica 21 aprile) e prodotto dall’amministratoreCiarlini. Caputi ha sottolineato, in particolare, l’impossibilità da parte del Cam di aumentare le Bollette: cosa che andrebbe a cozzare con la normativa. Lo stesso Caputi ha adombrato le difficoltà operative che potrebbero palesarsi nella regione Abruzzo nel settore della gestione idrica. Interventi tecnici sia quello della Parlavecchio e di Rossi che hanno evidenziato incongruenze create dalla normativa nazionale. Gli interventi dei consiglieri comunali Cleofe e Cantelmi hanno ribadito la necessità di procedere sulla strada del confronto con la Regione e con l’Ato per trovare soluzioni che possono risolvere definitivamente il problema. Angela Taccone ha dichiarato l’unanimità delle decisioni consiliari atte a salvaguardare gli interessi della collettività celanese. L’intervento più atteso è stato quello del portavoce del Comitato.Sforza, in via preliminare, ha enunciato la validità delle iniziativedel Comitato dando atto al signor Prefetto dell’importanza del confronto odierno, peraltro riconosciuta da tutti i presenti. Lo stesso ha poi spiegato al Prefetto e ai presenti nel dettaglio gli aspetti della vicenda e la sacrosanta ragione della protesta popolare. Il Prefetto, che in precedenza aveva sintetizzato le cose che apparivano quantomeno discutibili nella gestione del Cam avendole apprese dalla stampa e da informazioni assunte, ha ritenuto di chiedere ai presenti e al Comitato quali le proposte. Il Comitato ha dato lettura delle sue proposte che sono:Il Cam è inadempiente sotto ogni punto di vista ed è inaffidabile, per cui non può continuare a gestire le nostre reti anche per il combinato della Legge 5 gennaio 1994 N° 36, in quanto non risponde ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità- tanto meno all’obbligo di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario. Partendo da questi ed altri presupposti oggettivi che abbiamo riscontrato si chiede al Prefetto: 1) di chiedere all’ATO di sospendere l’affidamento della gestione delle reti di Celano al Cam; 2) che l’Atonomini un “Commissario Terzo” che, lasciando le reti in conferimento all’Ato e in proprietà al Comune di Celano, prende la gestione del servizio; 3) Il “Commissario Terzo” garantisca i costi d’esercizio con il bilancio comunale di Celano che, a sua volta, riscuote i pagamenti degli utenti attraverso la bollettazione, calcolata sulla base delle spese reali sostenute, cioè, con notevole risparmio da parte delle famiglie che non pagano più le addizionali presenti oggi nella bolletta riscossa dal Cam. 4) la manutenzione delle reti idriche, visto che il Cam è debitore di 1milione e 400mila euro nei confronti del Comune di Celano, si possaandivenire ad un accordo che affida i lavori manutentivi proprio al Cam fino al soddisfo dell’intera somma che lo stesso deve a Celano (50% del lavoro a carico del Cam per il monte debito,e il 50% con esborso comunale per permettere al Cam di coprire parte delle spese; 5) la nomina del “Commissario Terzo” (su invito del Prefetto all’Ato) rientra nelle more del vuoto normativo e legislativo attuale che sarà colmato con una nuova legge regionale da predisporre e presentare; 6) la gestione commissariale temporanea, ovviamente, cesserà appena l’Ato trova forme gestionali alternative o diverse dal Cam. Per il Cam è intervenuto l’amministratore Ciarlini il quale, in via preliminare, ha accettato di lasciare nella disponibilità del Comune la chiave degli impianti e della sorgente con una comunicazione ufficiale- a questo proposito il prefetto ha chiesto che per motivi imposti dalla legge la chiave venga assegnata dal sindaco ai Vigili urbani che tuteleranno l’inviolabilità delle sorgenti per motivi sanitari-. Lo steso Ciarlini ha dichiarato di voler andare avanti nel tentativo di risanare il Cam e, a tal proposito, entro i primissimi giorni di maggio indirà una assemblea per avere risposte dai sindaci soci. Le conclusioni della riunione, affidate al Prefetto, hanno sancito che: 1)Una chiave degli impianti e della sorgente sarà ufficialmente in possesso del Cam che avrà accesso agli impianti per gestirli tanto da assolvere alle funzioni per non interrompere il pubblico servizio e far mancare l’acqua ai cittadini. Una chiave sarà in possesso del Comune che eserciterà azione possessoria bonaria; 2) che Ciarlini porterà all’approvazione il piano industriale entro i primi di maggio e renderà edotto il signor Prefetto dell’approvazione o meno del medesimo piano con le conseguenze in virtù delle decisioni assunte; 3) che il Prefetto, recependo le proposte avanzate dal Comitato che in linea di massima sembrano abbastanza accettabili anche a giudizio degli enti presenti all’incontro e che possono aprire una riflessione sulla vicenda nel suo complesso regionale, chiederà in via ufficiale all’assessore al ramo della Regione Abruzzo Angelo Di Paolo (Assente all’incontro odierno) di indire con urgenza un tavolo di confronto al quale parteciperà lo stesso Prefetto, come garante dell’assolvimento di tutti gli impegni emersi, per elaborare, con l’ausilio degli uffici preposti, una proposta di legge che vada a colmare le lacune normative della legge nazionale; legge da presentare in un apposito consiglio regionale. La riunione, durata 4 ore, è stata ritenuta proficua da tutti i partecipanti che si sono rimessi nelle mani del Prefetto per gli sviluppi conseguenti alla riunione di oggi.