Avezzano. Sicurezza sul lavoro, nella Marsica tre impianti a rischio. Legambiente lancia l’allarme: “i cittadini ancora non sono informati sui rischi e sui comportamenti da tenere in caso di emergenza”. La fotografia scattata da Legambiente e dalla Protezione civile su “Ecosistema rischio industrie” parla chiaro in Italia il rischio di incidente nelle aziende è troppo alto. Secondo quanto riportato nel rapporto in nella Regione Abruzzo ci sono ben 26 impianti definiti a rischio, di cui tre sono nella Marsica. Il cartellino rosso di Legambiente e Protezione civile va a una società che si occupa di produzione e deposito di esplosivi a Oricola e una di Tagliacozzo, ma anche alla Micron. Sarebbero queste, secondo l’indagine, i luoghi di lavoro  dove c’è più possibilità di incidenti nella Marsica. Anche se fino ad ora non ci sono stati disagi, il tasso di rischio in questi siti è molto alto. Mentre nei primi due gli operai lavorano con materiali altamente infiammabili, esplosivi e polvere da sparo, nel caso dello stabilimento marsicano della multinazionale americana i lavoratori hanno a che fare con macchinari che, se non usati a dovere, potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità degli stessi. “I comuni”, ha spiegato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, “hanno il compito fondamentale di fare da raccordo tra la pianificazione urbanistica e la presenza di insediamenti a rischio; spetta loro l’informazione ai cittadini”.  Per Simone Andreotti, responsabile Protezione civile di Legambiente, è di “fondamentale importanza che tutti facciano la propria parte per rispettare la legge”. Ecco il rapporto di Legambiente
dove c’è più possibilità di incidenti nella Marsica. Anche se fino ad ora non ci sono stati disagi, il tasso di rischio in questi siti è molto alto. Mentre nei primi due gli operai lavorano con materiali altamente infiammabili, esplosivi e polvere da sparo, nel caso dello stabilimento marsicano della multinazionale americana i lavoratori hanno a che fare con macchinari che, se non usati a dovere, potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità degli stessi. “I comuni”, ha spiegato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, “hanno il compito fondamentale di fare da raccordo tra la pianificazione urbanistica e la presenza di insediamenti a rischio; spetta loro l’informazione ai cittadini”.  Per Simone Andreotti, responsabile Protezione civile di Legambiente, è di “fondamentale importanza che tutti facciano la propria parte per rispettare la legge”. Ecco il rapporto di Legambiente

 
			 
    	 
			







