Avezzano. La vertenza Micron è destinata a diventare un buco nell’acqua. Lo dimostrano i numeri, lo dimostrano i fatti, lo dimostra l’indifferenza o la paura dei lavoratori di manifestare. Il giorno dell’assemblea, ieri mattina, erano solo 4, o forse 5, le persone che hanno scioperato per partecipare alla riunione davanti ai cancelli dello stabilimento avezzanese che ospita una delle più grandi aziende della Regione, e d’Italia. Ma anche i manifestanti erano uno sparuto gruppo di irriducibili. Escludendo i numerosi addetti ai lavori c’erano forse un centinaio di persone, forse meno. Su un’azienda di 1.623 lavoratori più l’indotto, di cui 700 andranno di certo a casa nel giro di qualche mese, forse di un anno, forse uno e mezzo e gli altri a ruota, è un numero che fa sorridere, o piangere, che non fa onore a nessuno: ai sindacati che portano avanti la vertenza e che fanno appelli imbarazzanti alla partecipazione, che non fa onore ai lavoratori che chiedono il sostegno e la partecipazione del mondo politico ma i primi a essere latitanti sono proprio loro, e al territorio che appare come una Fontamara vessata e zittita dai signori e dal potere.
E mentre i comuni aderiscono alla manifestazione prevista a Roma giovedì oppure il 14 gennaio, i lavoratori che aderiscono non sono neanche 300. Forse sarebbe meglio annullare la manifestazione, o lsciar perdere la vertenza.
L’azienda sta morendo, le speranze di salvare una parte di lavoratori si affievoliscono e le ipotesi più ottimistiche parlano di reimpiegare il 30 o il 40 per cento dei lavoratori, ma solo a determinate condizioni e soltanto in determinati casi. Poche certezze ma che riescono a far leva sulla paura dei lavoratori. Una paura che impedisce loro di manifestare, di partecipare, di far sentire la propria voce. E se non è paura forse è disinteresse. Un disinteresse che traspare ogni volta che c’è un’assemblea, ogni volta che c’è una manifestazione. Altre aziende con un decimo dei lavoratori in questi anni sono state capaci di organizzare manifestazioni di maggiore risalto. Oggi la vertenza Micron sembra un grande bluff, sembra una battaglia che tutti provano a combattere tranne i diretti interessati, e l’azienda sembra un patrimonio che tutti tentano di tutelare tranne i lavoratori. La RSU Micron ha attivato un Conto Corrente Bancario dove lavoratori, istituzioni, associazioni e cittadini possono contribuire per sostenere la nostra vertenza. IBAN: IT50 P 02008 32974 001282537949. (p.g.)