Avezzano. Il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, apre il cuore alla sua terra in occasione del Natale pensando ai tanti operai che rischiano il posto di lavoro, ma anche agli anziani che non devono essere abbandonati dalle proprie famiglie. “Il Natale non è una favola che viene a riscaldare il freddo dell’inverno, ma è un evento che entra nella storia e assume con la sua storia il volto dell’uomo e entra come salvatore come liberatore da ogni limite, cominciando da quello supremo della morte”, ha spiegato il vescovo nel suo messaggio, “è un evento di gioia di gioia di speranza. Le gioie dell’uomo sono le gioie di Cristo le speranze dell’uomo sono le speranze di Cristo, in questa dimensione è anche innaturale che il cristiano che voglia vivere l’incontro con il Cristo nel Natale deve anche assumere la dimensione storica di Cristo, ovvero assumere le speranze dell’uomo e assumere la dignità dell’uomo che oggi passa soprattutto attraverso il lavoro. Il lavoro è parte integrante della dignità dell’uomo e la terra marsicana vive un momento lacerante, drammatico. Ci sono situazioni di crisi, di fragilità, di inquietudine dentro il mondo del lavoro. Penso alla situazione della Micron, dove ci sono mille 623 persone coinvolte, non numeri, non statistiche ma persone. Ma anche alla Coca Cola, alla Cartiera alla Vepral. Questa nostra terra rischia di essere veramente spogliata. Attraverso la Micron passa il 43% del Pil della Provincia dell’Aquila e io come pastore non posso non essere voce di condivisione e di speranza. È una situazione che va affrontata nella dimensione della cultura della fraternità che è una cultura economica non solo interiore come ribadito dal papa Benedetto XVI e affinchè possa coniugarsi la dimensione di questa assunzione piena della realtà dell’uomo di questa nostra terra celebrerò la messa di mezzanotte dentro lo stabilimento della Micron per rendere presente Cristo affinchè rendendo presente Cristo ognuno di noi partendo da chi ha responsabilità si senta veramente portatore della possibilità che tutti abbiano un pane, cioè la propria dignità la propria libertà la propria possibilità di crescere come persone per diventare una risorsa per la società. Nello stesso tempo però il Natale del Signore punta soprattutto alla valorizzazione della vita e per questo celebrerò la santa Messa nella casa di riposo Villa Gaia di Lecce nei Marsi alle 17. Lì ci sono degli anziani che vivono in un ambiente sereno di condivisione ma va ribadito che la vita va amata dall’inizio fino alla fine e per questo gli anziani sono una granfe speranza per la società e che quindi vanno amati e custoditi dentro le famiglie e non abbandonati come un peso o relegati dentro strutture asettiche. Vite spezzate situazioni a limite della deriva è chiaro dobbiamo creare una rete sociale dove nessuno si senta abbandonato perché in Cristo siamo tutti dentro e nessuno è fuori. Rientriamo tutti nella mangiatoia di Bethlemme e non rimaniamo fuori come spettatori così capiremo un po’ di più cosa è venuto a darci il Signore e forse ci vergogneremo un po’ di meno di essere persone che vivono la cultura dell’indifferenza perché ogni uomo deve essere amato tutelato e promosso”.