Avezzano. Il Centro di ricerca applicata alla biotecnologia di Avezzano abbandonato dalla Regione. I dipendenti, da due mesi senza stipendio, attraverso i loro sindacati, hanno chiesto di aprire ufficialmente un tavolo di crisi presso la provincia dell’Aquila. Intanto l’Università dell’Aquila ha abbandonato il Centro. I dipendenti, che hanno trascorso un anno burrascoso a causa dei continui allarmi di chiusura, chiedono l’intervento della Regione, vista la disponibilità dimostrata dall’assessore Mauro Febbo, a trovare una soluzione per i centri di ricerca regionali. I rappresentanti dell’università dell’Aquila, tra cui il presidente del Crab, Paolo Di Stefano, hanno comunicato di aver lasciato il consiglio d’amministrazione dell’ente “in quanto costretti ad operare con grande difficoltà”, gli stessi dipendenti del centro di ricerca hanno espresso dure considerazioni. “Le dimissioni del presidente Di Stefano – si afferma in una nota dei sindacati – sono state accolte con sollievo dai dipendenti che, più volte, sia attraverso documenti che in infuocate assemblee, hanno denunciato la manifesta incapacità del legale rappresentante nel risovere le questioni di mancare retribuzioni o problemi legati alla gestione dei progetti. Più volte ha anche asserito che la soluzione di queste problematiche non dipendeva da lui, ponendo i dipendenti nella posizione di non avere un interlocutore con cui risolvere le difficoltà. Durante l’anno e mezzo della sua gestione, iniziata all’insegna del rilancio del Crab, così come comunicato ai sindacati, non sono stati acquisiti progetti di rilievo”.