Avezzano. Da un lato il Cam è impegnato a recuperare i crediti nei confronti di chi non paga la bolletta dell’acqua, dall’altro però non paga la bolletta della corrente. Ora la richiesta della Burgo Energia è di cinque milioni e mezzo. Il salasso arriva proprio quando l’azienda, dopo le dimissioni dell’ex presidente Gianfranco Tedeschi, sta vivendo un periodo molto delicato legato con la procedura di rinnovo degli organi sociali. Sulla vicenda, “al fine di evitare inutili allarmismi in grado di arrecare pregiudizio immotivato alla società”, interviene il presidente Pasqualino Di Cristofano spiegando che alla base del mancato pagamento ci sono credici che il Cam a sua volta non è riuscito a percepire da alcuni enti pubblici.
“Il Cam”, spiega, “ha ricevuto lo scorso 15 novembre su istanza della Burgo Energia spa, un’ingiunzione di pagamento. Nell’immediatezza è stato conferito incarico agli avvocati Guido Ponziani e Franco Paolini affinché tutelassero l’Ente”. Sul piano giudiziale sono state intraprese due diverse azioni: la prima è l’opposizione al decreto ingiuntivo del Tribunale di Torino mentre la seconda è un’opposizione ad una paventata esecuzione davanti al Tribunale di Avezzano. E’ stata contestata la fondatezza del credito nella misura indicata nel decreto ingiuntivo. Il Cam già il 18 luglio 2012 prima e il 7 agosto 2012 poi, aveva contestato a Burgo Energia la correttezza della fatturazione dalla quale emergeva, oltre ad una inesatta applicazione del regime fiscale, soprattutto, un’errata applicazione dei consumi che non erano verificabili a posteriori. “Sul piano pratico, invece”, spiega il presidente, “il Cam ha sofferto una relativa crisi di liquidità, collegata essenzialmente alla mancata riscossione di alcuni crediti soprattutto verso altri Enti pubblici, crediti che, se onorati nei termini concordati, avrebbero consentito agevolmente di far fronte al debito. Proprio per tale ragione si è deciso di avviare anche le azioni di recupero credito”. Il Cam sta inoltre cercando di raggiungere un’intesa con Burgo Energia per concordare intanto l’importo effettivamente dovuto e, poi, una forma di pagamento che possa prevedere anche la cessione dei crediti non ancora riscossi e, magari, garantiti da un titolo giudiziale. “Nel ribadire che la situazione creatasi è essenzialmente figlia della generale crisi di liquidità che ha colpito il Paese”, conclude il presidente, “si ribadisce come l’Ente sia nelle condizioni, anche attraverso l’esazione dei crediti, di ripianare il debito verso la Burgo”.