Ortona. Niente più corriera in paese. La popolazione non accetta il taglio che sta per essere messo in atto e parla di un ritorno agli anni ’50. “Con profondo rammarico”, afferma Giuliana Eramo, capogruppo di opposizione del Comune di Ortona dei Marsi, “abbiamo appreso la notizia che ,nei prossimi mesi, alcune corse dell’Arpa in transito a Ortona dei Marsi verranno soppresse e dirottate verso Gioia dei Marsi. In buona sostanza, perderemo la “corriera” che attraversando i paesi di Ortona, San Sebastiano e Bisegna, ne consente il collegamento con Avezzano – Pescasseroli e con Roma. Non conosciamo ancora con esattezza termini e tempi di questa decisione che suona, comunque, come una campana di vero allarme per il territorio della Valle del Giovenco compreso tra Ortona dei Marsi e Bisegna. La parte più bella della Valle deve morire, così è! Quali le cause? Spopolamento, vetustà della popolazione residente? Anche. A produrre questo risultato,tuttavia, ben più gravi sono state l’indifferenza e la non lungimiranza di amministratori ventennali che hanno ampiamente ignorato le potenzialità di un territorio che altro destino avrebbe meritato. Tale è la persistente indifferenza”, spiega la Eramo, “che il sindaco di Ortona ben si guarda dal parlare delle sorti del Comune in procinto delle Unioni previste dalle leggi e ben si guarda dal prevenire decisioni, come quella di sopprimere le corse della nostra “corriera”, unico collegamento pubblico del nostro territorio con il resto del mondo. Insomma , in vera difesa della nostra Valle chi doveva e deve, per ruolo istituzionale , non si è speso e non si spende. E dunque, prepariamoci perché , prima in parte e poi completamente, vedremo la fine della “Corriera”, la fine dell’Ufficio Postale, la fine della Stazione dei Carabinieri, la fine del Presidio medico, la fine di tutto.
E’ giusto questo? No non è giusto . E’ ora di farla finita”, protesta il consigliere, “cominciamo a rivendicare il diritto a non essere privati dei servizi minimi dovuti ad una popolazione in nome della sua dignità , cominciamo a rivendicare il diritto della Valle del Giovenco ad esistere. Dunque, chiediamo ai Dirigenti dell’ARPA un incontro urgente perché civilmente vogliano rivedere la decisione presa senza consultazione alcuna delle popolazioni svantaggiate”.