Avezzano. Il Consorzio acquedottistico marsicano si prepara a cambiare volto. Dopo l’uscita di scena del presidente Gianfranco Tedeschi, i soci del Cam si sono messi al lavoro per definire un nuovo assetto aziendale e puntare al risanamento del consorzio. Andrà sicuramente in pensione il modello tradizionale di gestione che lascerà il posto a un nuovo modello dualistico nel quale le competenze saranno divise tra rappresentanti istituzionali e tecnici. Il nuovo assetto prevederà un comitato di gestione, con direttore generale – per il quale è stato emesso un bando in scadenza lunedì a mezzogiorno – un rappresentante del Comune di Avezzano e un tecnico. Ci sarà inoltre un comitato di garanzia composto da cinque membri. La nuova gestione del Cam verrà resa nota lunedì durante l’assemblea dei soci nella quale verranno svelati anche i nomi di tecnici, rappresentanti istituzionali e dirigenti. Ma potrebbe esserci un rinvio per permettere la lettura delle domande arrivate da parte dei tecnici e che saranno aperte alle 12.
Il mondo politico in questo disegno innovativo del Consorzio ha fatto la sua parte. I segretari di Pd e Pdl, Mario Mazzetti e Massimo Verrecchia, hanno lavorato insieme ai sindaci soci per una nuova definizione dell’azienda a vantaggio dei cittadini.
“I componenti politici e i rappresentati degli schieramenti si stanno impegnando per ottenere il miglio risultato e la rappresentatività senza oneri per gli organismi di sorveglianza e la professionalità”, ha spiegato il segretario del Partito democratico, “ci sarà una sorveglianza interna e un controllo costruttivo più diretto da parte dei soci, cioè i comune che avranno un comitato di sorveglianza rappresentativo che permetterà di conoscere gli atti di gestione e di programma. In una fase così delicata, questo coinvolgimento può aiutare il percorso di ristrutturazione e revisione economica finanziaria che impone un equilibrio delle spese in vista di un miglioramento dei servizi da un lato e la riduzione dei debiti fino a ora accumulati”. Mazzetti ha chiarito che: “Da tempo i rappresentanti tentano di trovare un punto di convergenza. Non è più importante lo schieramento ma diventa importante l’obiettivo. I sindaci se ne sono resi conto e se qualcuno fa un passo indietro non è per debolezza politica ma per senso di responsabilità Questa è la chiave di lettura che ci lega e ci tiene sempre più uniti. Mi auguro che anche in questa complessa scelta si arrivi a un percorso unitario in cui anche il comune di Avezzano reciti il ruolo di leader che gli è proprio, ma con il coinvolgimento di tutta la Marsica”. La sinergia delle forze politiche porterà quindi a questo nuovo assetto aziendale del Cam grazie al quale si potrà gestire il Consorzio e mirando a colmare le lacune esistenti e ad allargare il numero dei Comuni da consorziare.
“Un modello dualistico che ha un assetto formato da comitato di sorveglianza composto da 5 persone, 4 rappresentanti dei sindaci e un revisore”, ha commentato il coordinatore provinciale del Pdl Verrecchia, “l’apparato della gestione avrà componenti interni al Cam o dei comuni soci e verrà scelto un direttore generale che potrà essere presidente o distinta. Per dar modo ai sindaci di valutare le professionalità ci vorrà qualche giorno. Il bando del direttore scade il alle 12 del 12 e l’assemblea alle 17. C’è un maggior controllo da parte dei sindaci che rappresentano i cittadini. Poi è importante la riduzione dei costi visto che si passerà da un Cda più i tre revisori. Ma ci sarà la spesa del direttore e di un solo revisore e il comitato di sorveglianza non avrà compensi. Questo è un forte segnale politico in un momento difficile”. Verrecchia ha precisato che si è arrivati a questa posizione grazie a incontro costanti nei quali sono state affrontate le varie problematiche. “L’assetto viene in secondo piano”, ha concluso il coordinatore del Pdl, “stiamo cercando di trovare la soluzione migliore per risanare e dare un servizio migliore ai cittadini. Poi per l’assetto abbiamo puntato alla professionalità e ci siamo confrontati notando che ci siamo trovati d’accordo e abbiamo pensato a una gestione unitaria. L’auspicio è che ci siano professionalità in grado di dare maggiore efficienza all’ente. Non ci si poteva permettere di pensare a una questione di poltrone”.
Giulia Antenucci