Avezzano. C’è un mostro che si nasconde tra le mura domestiche, nelle stanze degli uffici e nelle strade buie. E’ la violenza che colpisce le donne più o meno giovani e che ogni anno nella Marsica fa numerose vittime. Una rete di istituzioni, associazioni e volontarie ha dato vita al progetto “Oasi 8 marzo” con l’obiettivo di tendere una mano alle donne che hanno subito violenza e accompagnarle sui sentieri della vita. Il progetto, finanziato grazie a un fondo statale di 150mila euro e a un contributo del Comune di Avezzano per 18 mesi, punterà ad ascoltare le donne in difficoltà e a rintrodurle nel mondo del lavoro. Uno staff di tecnici, coordinati dal presidente della Croce Rossa Abruzzo, Maria Teresa Letta, e dalla dirigente del settore sociale, Laura Ottavi, si occuperà dell’aspetto burocratico e dell’aspetto psicologico del caso. Grazie poi al coinvolgimento della Prefettura, della Provincia dell’Aquila e di altri enti la donna sarà seguita con un percorso ben studiato. “Questo centro è il secondo in Italia”, ha commentato la Letta, subito dopo i ringraziamenti del sindaco Gianni Di Pangrazio, “ne faranno parte le operatrici del centro antiviolenza della Croce Rossa di Avezzano e molte altre volontarie desiderose di dare il loro contributo per aiutare altre donne”. Molto soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora anche la dottoressa Ottavi e gli assessori Marina Novelli ed Eliseo Palmieri. La coordinatrice del progetto, Anna Maria Morgante, la psicologa Serena Sannicola e l’avvocato Simona De Luca hanno illustrato i dati del centro della Cri degli ultimi due anni. Nel 2011 50 donne si sono rivolte allo sportello antiviolenza e 19 casi sono stati seguiti dall’equipe di esperti. Nei primi 9 mesi del 2012 il dato è salito. Già 45 donne hanno chiesto aiuto al centro di via Corradini e 25 casi sono stati presi in consegna dallo staff. Il centro antiviolenza, che potrà essere contattato al numero 1522, sarà presentato domani in un convegno al castello Orsini a partire dalle 9.