Tagliacozzo. Grande soddisfazione è stata espressa, per la numerosa partecipazione, nella serata di ieri, alla manifestazione a difesa del presidio ospedaliero Umberto I di Tagliacozzo, da Rita Tabacco, presidente del comitato pro ospedale. Annuncia il riscorso al consiglio di stato, la Tabacco, e promette fermezza e civile battaglia. Ribadisce tutta la sua disponibilità e il massimo dell’impegno a difesa di un ospedale legato ad un territorio che per vocazione turistica e collocazione montana non può fare a meno di una così importante struttura, il sindaco Maurizio Di Marco Testa, che sottolinea l’importanza di una collaborazione costante tra l’amministrazione comunale e il comitato pro ospedale; solo uniti, dice, si può vincere questa battaglia che il comitato porta avanti da molti anni. Presenti alla manifestazione rappresentanti di maggioranza e opposizione che hanno voluto dare il loro contributo e dichiarare il loro no ai tagli dei piccoli ospedali. Il comitato, chiamando ad un’attiva e numerosa partecipazione cittadini, medici, personale sanitario, autorità civili e scolastiche, abitanti delle frazioni, turisti, gruppi e associazioni, ha chiesto che sia restituito alla popolazione l’ospedale nella sua originaria efficienza e funzionalità. “Occorre che la struttura sanitaria, nata dall’impegno civile e solidale dei tagliacozzani negli anni ’60 – dicono dal comitato – torni al servizio dei malati, con i reparti di medicina, di chirurgia e con le sale operatorie. Di recente, su ricorso del comitato, difeso dagli avvocati Paolo Novella, Simone Dal Pozzo e Livia Ranuzzi, il tribunale amministrativo regionale ha emesso un’ordinanza che garantisce, fino a giudizio di merito, la funzionalità per 24 ore al giorno del pronto soccorso e dei servizi ad esso connessi, cioè radiologia ed analisi. Tagliacozzo è un importante centro turistico, sede di istituzioni e plessi scolastici, con numerose frazioni, ed ha diritto al suo ospedale, attivo ormai da oltre 40 anni. E’ secco il no ai tagli sull’ospedale attuati dalla regione, è secco il no all’atto aziendale dello scorso febbraio, che quasi cancella il presidio ospedaliero. E’ chiaro l’appello a tutti i cittadini a far sentire sempre la voce di chi vuole tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo. Gianluca Rubeo