Chieti. Il colosso svedese apre a Sambuceto, e stando alle informazioni in possesso della amministrazione comunale di San Giovanni Teatino, guidata dal sindaco Luciano Marinucci, il megastore di arredamento moderno alla portata di tutte le tasche, sarà pronto prima della fine dell’estate. Nei pressi del casello autostradale di Pescara Ovest l’insediamento commerciale (investimento da 60 milioni di euro) che vende mobili e complementi di arredo per la casa è praticamente finito. Il grosso edificio si è rapidamente sviluppato in poco più di sei mesi. Completata tutta la viabilità a carico dello stesso colosso industriale che ha regalato oltre a una nuova viabilità anche posti auto: 92 al lato dell’ingresso dell’autostrada e 20 in via Nenni. Una opportunità per l’Abruzzo e per la Val Pescara specialmente in termini di occupazione anche se sembra che dei 220 posti disponibili all’inizio una buona percentuale sarà occupata da dipendenti dell’Ikea in mobilità provenienti da altre città. Anche il colosso industriale svedese soffre della crisi. Resta aperta invece la opzione dell’indotto la cui selezione è affidata al Comune di San Giovanni Teatino che ha già creato uno sportello del lavoro presso il quale si potranno inoltrare le domande. Oltre 30mila le richieste pervenute. Dopo il 15 giugno probabilmente arriveranno a coloro che sono stati scelti le lettere di convocazione per iniziare a lavorare il 28 agosto. Sull’argomento personale, a ridosso della prima selezione, si era scatenato un putiferio perché il coordinatore regionale dell’Italia dei valori Giampiero Riccardo su Twitter e Facebook aveva denunciato che all’ufficio del personale Ikea un politico aveva segnalato nomi di alcuni candidati tanto da costringere i vertici dell’Ikea a scrivere una lettera allo stesso politico affinché la smettesse di fare pressioni. Sia da destra che da sinistra sono arrivati commenti indignati verso Ikea come se le raccomandazioni fossero una pratica qui in Abruzzo mai applicata, che sollecitavano Ikea a fare nomi e cognomi dei politici. «Fuori i nomi», disse Maurzio Acerbo di Rifondazione comunista, che aveva anche attacato la politica locale per aver autorizato un insedimento così impattante dal punto di vista ambinetale, sociale ed economico». Così il senatoree del Pdl Fabrizio Di Stefano aveva ritenuto che la società svedese facesse il nome del politico. Il pralmentare di centrodestra inoltre sottolineò la poca serietà notizia, insinunando che probabilmente era stato solo un modo per chi l’aveva segnalata di farsi propaganda. «Se si continuerà a generalizzare la questione», aggiunse il parlamentare di centrodestra, «sarò costretto a muovere un’azione legale contro chi diffama l’operato e la trasparenza degli amministratori. Sulla vicenda intervenne anche il sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci, che già in campagna elettorale, lo scorso anno, aveva auspicato – con tanto di richiesta formale ad Ikea – una selezione del personale non soggetta a pressioni di alcun tipo. «Mi auguro che la lettera non sia mai stata spedita», disse Marinucci, «poiché sarebbe la spia di un modo di procedere della “vecchia politica”, che ho sempre rifiutato, sia nelle parole, sia nei fatti». Sta di fatto che oggi l’Ikea è una realtà, novità molto attesa soprattutto per chi voglia farsi un arredamento a poco prezzo.