Ovindoli. Un consiglio comunale lungo ed impegnativo si è svolto nel pomeriggio dello scorso lunedì presso la sede municipale di Ovindoli. Estese le questioni da affrontare e le proposte da suggerire, tra le quali l’attivazione in via sperimentale dei buoni lavoro (voucher), come lavoro occasionale di tipo accessorio. Questa particolare modalità di prestazione lavorativa, prevista dalla Legge Biagi, ha la chiara finalità di regolare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario e l’obiettivo di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando in tal modo lavoratori che usualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. Il pagamento della prestazione avviene attraverso i cosiddetti voucher (buoni Lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail. Alla luce di siffatte agevolazioni sia per il lavoratore che per il committente, l’intento dell’Amministrazione in carica era, appunto, quello di beneficiarne ed introdurre così un’importante e significativa azione di sostegno alla fasce deboli e/o inoccupate della popolazione di Ovindoli. Uno dei punti di forza dei voucher è, infatti, quello di essere estremamente flessibili e, pertanto, in grado di coinvolgere e creare sbocchi occupazionali per categorie eterogenee di persone: dalla lunga lista dei cassintegrati e lavoratori in mobilità, agli studenti, i disoccupati di lunga durata, i volontari anziani e via discorrendo. Disparate sono anche le aree di attività alle quali si applica il lavoro occasionale accessorio: settore agricolo, domestico fino al commercio e al turismo. Nella fattispecie, l’ambito in cui si desiderava impegnare le eventuali risorse riguardava principalmente quello della pulizia e manutenzione generale del paese e del verde pubblico, insieme all’organizzazione di manifestazione sportive, fieristiche e culturali, nonché i lavori di emergenza e solidarietà. “Indubbiamente non sarà la terapia per la disoccupazione o per la piaga del lavoro nero – afferma il sindaco Pino Angelosante – ma il sistema dei buoni lavoro è uno degli strumenti che meglio si adatta alle iniziative di solidarietà istituite dal Comune. Gli allarmanti dati Istat diffusi in questi giorni parlano chiaro: la disoccupazione è a livelli record, il tasso più alto dal lontano gennaio 2004. Il dissenso della minoranza all’applicazione dei voucher, motivato peraltro da cavilli di carattere burocratico-procedurali, risulta triviale e a mio avviso pretestuoso – prosegue e conclude il primo cittadino – considerando non solo l’ attuale crisi economica, ma anche e soprattutto gli attuali limiti imposti agli Enti pubblici per il reclutamento del personale”.