Nasceranno due aziende pubbliche regionali una per il trasporto su gomma ed una su ferro. L’indicazione di massima sarà contenuta nella proposta di legge regionale di riforma delle aziende di trasporto pubblico che l’assessore al ramo, Giandonato Morra, haprospettato entro il 30 aprile. “Altre soluzioni potranno andare bene, il tavolo permanente sui trasporti elaborerà la sua proposta ed il Consiglio regionale deciderà, ma bisogna pur tener conto di quanto accade a livello nazionale in altre regioni”, ha affermato Morra. L’attesa riforma del trasporto regionale seguirà le misure già inserite nella manovra di bilancio recentemente approvata all’unanimità dal Consiglio, nell’ottica di contenere “il devastante taglio del Governo nazionale sull’Abruzzo se pur già ridotto dagli iniziali 54 milioni di euro a 23 grazie all’interlocuzione con il Ministero”. L’assessore Morra, con il direttore regionale del settore Trasporti, Carla Mannetti, ha dettagliato, nel corso di una conferenza stampa, i provvedimenti inseriti nel Bilancio che prevedono, anzitutto, un taglio pari al 10 per cento delle corse, fatte salve quelle a garanzia del pendolarismo lavorativo, studentesco e quello operaio, con specifico riferimento ai dipendenti Sevel, nonché quelle a servizio delle aree interne. “Le nostre concessionarie – ha spiegato Carla Mannetti – risultano essere 50 per 220 concessioni di servizi. In questo senso opereremo una rimodulazione evitando sovrapposizioni e rami secchi, con l’obiettivo che non un solo posto di lavoro sarà messo in discussione”. Altra previsione è l’aumento tariffario cui tutte le regioni sono obbligate, secondo i criteri di efficientamento, adeguamento tariffario e taglio dei costi, necessari per partecipare al riparto di un ulteriore fondo di 452 milioni di euro. “Nel caso dell’Abruzzo – ha chiarito l’Assessore – si tratterà di un adeguamento, atteso che non si potrà superare il 10 per cento di incremento, e, comunque, di volt in volta, si terrà conto dei redditi per coloro che stipuleranno abbonamenti”. All’insegna del “messaggio di sobrietà e della morigeratezza” sono gli ulteriori tagli previsti ai costi per i Consigli di amministrazione, delle consulenze e studi, delle spese di rappresentanza e della convegnistica. “Se si chiedono sacrifici ai cittadini – ha aggiunto Morra – è giusto che tutti i soggetti facciano la loro parte”. Quindi anche quei dirigenti la cui retribuzione supera i 90 mila lordi annui subiranno un taglio del 5 per cento per l’eccedenza fino a 150 mila e del 10 per cento per “i pochissimi” che superano tale soglia. Nella manovra di bilancio, come ha spiegato Mannetti, si conclude per i comuni capoluogo l’iter di trasferimento delle deleghe, “perciò da quest’anno i suddetti comuni saranno titolari al 100 per cento dei servizi, compreso quello di vigilanza”. Una premialità è anche prevista per i comuni che adotteranno misure destinate a migliorare la mobilità pubblica. Con la manovra di bilancio viene rifinanziata pure la legge 44 a sostegno della liberà mobilità degli invalidi e saranno prorogate le misure a sostegno della mobilità delle persone colpite dal sisma.”Ci avevano accusato di avere dato luogo all’ennesimo carozzone quando abbiamo istituito il tavolo permanente sui trasporti – ha concluso Morra – ed invece tale scelta si è rivelata una intuizione felice, che ha portato non solo ad ottenere l’unanimità del consiglio regionale su una manovra dai risvolti complessi, ma anche a far diventare la devastante manovra del Governo sull’Abruzzo una manovra impegnativa”.