Avezzano. Un’assemblea permanente per occupare l’azienda e far sentire la loro voce. Questa la scelta degli 83 lavoratori della Vesuvius che da ieri mattina hanno occupato di nuovo la fabbrica del nucleo industriale in segno di protesta contro la chiusura imposta dalla multinazionale londinese.
“Abbiamo deciso di avviare l’assemblea permanente”, ha spiegato l’rsu di stabilimento, Emiliano Di Salvatore, “in attesa del vertice al ministero del Lavoro. Vogliamo dare un segnale alla società e andremo avanti fino a quando le trattative non saranno terminate”. C’è attesa tra gli operai per il vertice di oggi che potrebbe essere determinante per il loro futuro. Sul piatto della bilancia ora ci sono gli 83 dipendenti dello stabilimento del nucleo di Avezzano e i 105 di quello sardo. L’azienda ha già avanzato delle proposte per il trattamento di fine rapporto negli incontri precedenti con le parti sociali, ma bisognerà ora trovare una quadra che metta tutti d’accordo. La multinazionale infatti è pronta a trasferire l’attività produttiva nell’Europa dell’Est e di conseguenza a chiudere i siti di Avezzano e Macchiareddu ma non a rinunciare alla fornitura di piastre per altiforni a tutti i clienti italiani, tra cui c’è anche l’Ilva di Taranto. Questo aspetto sarà sicuramente oggetto di discussione oggi nel tavolo al ministero del Lavoro dove gli addetti alla trattativa hanno già annunciato di essere pronti a dare battaglia pur di tutelare i lavoratori.