Avezzano. A distanza di un mese dall’esperienza tedesca, sempre in attuazione del progetto “goal” (Erasmus+), la settimana dal 6 al 12 novembre, ha visto impegnati quattro docenti del “Galilei” di Avezzano in attività di job shadowing e di metodologia Clil presso la scuola “Les Nosa Senora Dos Ollos Grandes” di Lugo, in Galizia. I colleghi spagnoli hanno accolto con calore e professionalità la delegazione avezzanese inserendola subito nell’ambiente scolastico e locale.
Guidati dalla referente del progetto professoressa Sonia Cherubini, i docenti Maria Teresa Angelini, Enza Di Domenico e Giuseppe Mancò, delegato del dirigente scolastico, hanno potuto così sperimentare e arricchire le loro competenze professionali e in particolar modo le proprie conoscenze nella lingua inglese. L’esperienza più interessante per i docenti è stata sicuramente quella di entrare in classe e fare lezione, ciascuno nella propria disciplina, scambiando idee ed opinioni con docenti anche di altre nazionalità (Germania, Francia, Romania, Croazia e Bulgaria), presenti in quei giorni.
Il programma è stato molto articolato ed ha previsto anche delle visite guidate presso due aziende leader nel territorio gallego. La visita a Santiago de Compostela e l’aver potuto percorrere un tratto del cammino primitivo sono stati momenti emozionanti e di grande valenza formativa, come del resto lo è stato fare una passeggiata sopra le mura romane, patrimonio dell’umanità Unesco, che circondano la città di Lugo e che sono le uniche al mondo a essere rimaste intatte. Dopo questa esperienza, è parere comune dei partecipanti ritenere che, sebbene il sistema educativo spagnolo non sia molto differente dal nostro, l’istruzione in Spagna sia più avanzata rispetto a quella italiana. Non tanto per i contenuti, infatti da un confronto dei programmi svolti si è visto che sono pressoché simili, piuttosto che per “il modo di fare scuola”. I saperi sono trasferiti attraverso didattiche innovative.
Gli studenti non hanno libri di testo, ma studiano su dispense e le lezioni sono interattive, si affrontano con strumenti digitali, utilizzando tutorial e internet. Inoltre, ogni attività didattica ha alla base un progetto e prevede raccordi interdisciplinari. Altra pratica buona da esportare sarebbe quella di sfruttare ogni spazio dell’edificio scolastico e ritenerlo idoneo per l’apprendimento e per l’inclusione. Infatti, in questa scuola ospitante anche i corridoi hanno la loro funzione educativa, perché professori e studenti vi possano sostare per lavorare, rendendo la medesima oltre che un luogo di educazione culturale anche luogo di partecipazione civica, sociale e di cittadinanza attiva. Anche in Spagna, come in Italia, le imprese pubbliche non investono nel sistema d’istruzione ma il governo centrale di Madrid finanzia in grande misura sia le istituzioni scolastiche sia la formazione professionale, credendo e fondandosi sulla preparazione delle giovani generazioni. Lo stesso comune di Lugo contribuisce all’occupazione giovanile fornendo strutture a nuovi imprenditori capaci di sviluppare start up.