Canistro. I cittadini di Canistro e i lavoratori della Santa Croce hanno invaso la sala consiliare del Comune per avere chiarimenti sulla Santa Croce, il sindaco, Angelo Di Paolo, e i rappresentanti della Regione hanno rassicurato tutti: questa azienda non morirà. C’è apprensione in paese per le sorti della Santa Croce. Dopo l’annuncio di licenziamento collettivo dei 75 lavoratori il titolare, Camillo Colella, ha ribadito che senza bando non si può andare avanti. In realtà il bando è pronto, come hanno evidenziato il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, il sottosegretario, Mario Mazzocca, e il consigliere regionale, Maurizio Di Nicola, e a breve verrà pubblicato, ma ci saranno regole severe da rispettare. “Quale sottosegretario regionale con delega al servizio idrico integrato, cave, torbiere e termalismo, ho doverosamente preso parte all’incontro insieme a Lolli e Di Nicola”, ha commentato Mazzocca, “intervenendo sia sulla puntuale ricostruzione della vicenda, sia sull’aspetto specifico della legislazione regionale in materia di acque minerali e termali, oltre che sulla necessità di un tempestivo riordino delle disposizioni settoriali di legge attualmente vigenti”. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti dei sindacati, Marcello Pagliaroli (Flai-Cgil), Leonardo Lippa (Uila-Uil) e Franco Pescara (Fai-Cisl), che hanno chiesto alla Regione di fare presto. “Ci sono 75 dipendenti che presto dovranno andare in mobilità”, ha precisato Pagliaroli, “ci saranno diversi scaglioni, 12-18-24 mesi, servono delle risposte e immediate”. Il sindaco Di Paolo e l’assessore Ugo Buffone hanno ribadito la strategicità dell’azienda per Canistro e per l’intera Valle Roveto e hanno ringraziato la Regione per il costante interessamento alla vicenda. Gli amministratori hanno anche proposto, se ce ne fosse la necessità, di prendere in considerazione una nuova area per costruire uno stabilimento ex novo dal momento che quello esistente è di Colella. Oggi intanto Lolli in Regione ha riferito la situazione alla conferenza dei capigruppo. “La novità principale è che il bando è pronto”, ha sottolineato, “manca il reintegro in possesso dell’adduttore che porta l’acqua. E’ un bando in cui la qualità del numero industriale e il numero dei lavoratori sono molto forti. Il bando precedente è stato annullato da una sentenza del Tar perchè non idoneo, a questo non succederà. Come suggerito dal consigliere Di Nicola siccome l’acqua è un bene pubblico se il gestore del servizio non paga le tasse questo fattore deve diventare causa dell’annullamento della convenzione”.