Avezzano. Entrano dopo il suono della campanella e vengono bloccati nell’atrio della scuola: in classe senza permesso non si va. E’ iniziato con l’applicazione di regole ben precise l’anno scolastico all’Industriale. Nei giorni scorsi 150 ragazzi sono entrati in ritardo chi a causa dei ritardi di treni e bus e chi invece perchè si era fermato un pò troppo al bar. Erano pronti a entrare in classe ma la dirigente scolastica Anna Amanzi li ha fatti attendere tra la biblioteca e l’ingresso B della scuola con tutti i disagi del caso. “Siamo arrivati alle 8.17, eravamo in 150 e ci hanno fermato nell’atrio per non farci salire in classe”, ha raccontato una studentessa minorenne, “abbiamo aspettato le 8.30 e hanno iniziato a scrivere i permessi. Sono venuti anche alcuni genitori per fare entrare i figli ma sono stati mandati via”. Per la preside Amanzi le regole sono fatte per essere rispettate e per questo ha preteso che tutti facessero il permesso prima di entrare in classe. “La scuola inizia alle 8.15”, ha precisato la dirigente scolastica, “i ragazzi possono entrare dalle 8.10 alle 8.15 dopo di che iniziano le lezioni. Chi arriva in ritardo dovrebbe aspettare la seconda ora, cioè le 9.15. Mercoledì abbiamo chiuso le porte alle 8.24 e i ragazzi ai quali abbiamo consentito di entrare in ritardo hanno dovuto fare i permessi d’ingresso. Dal momento che erano tanti c’è voluto molto tempo. Da alcune verifiche abbiamo abbiamo riscontrato dei ritardi con i mezzi di trasporto, ma va detto che diversi studenti hanno dichiarato che di essersi fermati al bar prima di arrivare a scuola. Se c’è un problema lo posso capire, ma se la cosa diventa pretestuosa no. E comunque il giorno successivo sono entrati tutti in orario”. La preside Amanzi lancia un appello anche alle famiglie dei ragazzi che si sono lamentati nei giorni scorsi per l’attesa dei ragazzi nell’atrio della scuola. “I genitori scrivano alle società di trasporto comunicando l’inizio dell’orario delle lezioni”, ha concluso, “perchè se il trasporto deve essere funzionale all’utenza ci sono delle esigenze da rispettare”.