Avezzano. Oggi avremmo potuto raccontarvi la storia del pesce e della trota, ma anche quella del maiale e della mela rosa, oppure quella dell’asino e il confetto visto che ne abbiamo in abbondanza nella nostra regione sia degli uni sia degli altri. Invece no. Oggi vi raccontiamo, un po’ incazzati, ma sempre e comunque con rispetto per il nostro lavoro e per i lettori, la storia e il lieto fine del Festival della comunicazione #Controsenso. Quattro anni, quattro edizioni, quattro lunghissime programmazioni interamente autofinanziate e senza scopo di lucro, quattro volte promesse di sostegno economico e, finalmente, #ControSenso, il festival della comunicazione, organizzato con successo dalla redazione dei QuotidianiLive, vede riconosciuto un piccolo contributo regionale per la prossima edizione. Una piccola, grande soddisfazione, dopo anni di sacrifici, è arrivata nei giorni scorsi quando il governo regionale ha pensato di assegnare la somma di euro 10mila come contributo a ciò che il presidente Luciano D’Alfonso ha più volte definito in pubblico “patrimonio culturale di tutta la regione” ed “evento innovativo capace di spiegare i cambiamenti dei tempi moderni, dei modi e dei mezzi per comunicare”.
Neanche il tempo di gioire per il piccolo ma significativo aiuto che l’agguato mediatico si è scatenato contro il sistema politico che “elargisce a chi vuole e come vuole”. Così, per farla breve, e per tenerci eleganti nel riferire cose scritte da alcuni giornali che, riportando l’indignazione dell’opposizione a cinque stelle al governo regionale, hanno sollevato un polverone sui contributi agli eventi culturali, tra questi, per la prima volta, il nostro #ControSenso. Un “montepremi” di 2milioni di euro da destinare a eventi culturali più o meno noti, più o meno significativi. A noi un contributo in briciole che ha fatto indignare però le opposizioni o parte di esse. In questi giorni abbiamo seguito l’agenda degli impegni politici fino al consiglio regionale di martedì scorso quando, nonostante i tanti temi all’ordine del giorno, qualcuno dell’opposizione non ha perso l’occasione per strumentalizzare il contributo al festival riducendolo ad una mera “questione di famiglia” dove il consigliere Lorenzo Berardinetti avrebbe favorito la figlia, Eleonora, direttore responsabile dei QuotidianiLive e organizzatrice, unitamente a Pietro Guida e Gianluca Rubeo, del sempre più noto, anche per via di questa onda lunga di polemiche, Festival della comunicazione denominato #ControSenso. Molto dure le parole del consigliere Leandro Bracco ex grillino, con delega all’Estetica (sic) ora in sinistra italiana che ha definito “fogna” e “marciume” questi contributi.
Per la nostra redazione, Controsenso invece è giornalismo e cultura, è incontro e confronto, è opinione di ciascuno e rispetto per le opinioni di tutti. #Controsenso è enorme spirito di sacrificio, è grande gioco di squadra, è difficile scommessa per il futuro, è continua formazione professionale e felice intuizione. #ControSenso è nostro ma da sempre abbiamo voluto condividerlo con quante più persone possibile, centinaia, ogni anno di più. Il nostro festival è libera informazione e pubblica condivisione ma certamente, e non ci stancheremo mai di dirlo, non è “fogna” e “marciume”. Mai e a nessuno permetteremo di gettare fango sul lavoro di ognuno di noi, su un lavoro di gruppo che offre cultura e informazione e che mai cederà il passo a delegittimazione, disinformazione e denigrazione. Mai! Va registrata anche l’invidia di chi arranca nella mediocrità più assoluta con odio, cattiveria e un’aggressività che pian piano la logora fino all’isolamento e all’annientamento della propria dignità. Qualche persona che, pur avendo partecipato e guardato con biliosa incredulità e recondita ammirazione all’evento, fatica a capire cosa significhi sacrificarsi per fare cultura e non comprenda il concetto di “senza scopo di lucro”.
In quattro anni, tantissimi sono stati gli ospiti presenti ai numerosi panel proposti ad un pubblico sempre crescente. Vittorio Sgarbi, Emiliano Fittipaldi, Tiziana Ciavardini, Francesco Nicodemo, Antonio Padellaro, Vladimir Luxuria, Primo Di Nicola, Diego Fusaro, Luigi Vicinanza, Nello Trocchia, Carlo Paris, Paolo Di Giannantonio sono solo alcuni dei personaggi che hanno animato i dibattiti durante le infinite ore di diretta del festival nelle ultime edizioni. Lo stesso Governatore Luciano D’Alfonso, e prima ancora l’allora presidente della Regione Gianni Chiodi, non si sono mai sottratti al confronto con la stampa e con gli amministratori locali. Questa vicenda, quella del presunto contributo, che oggi si è magicamente smaterializzato a causa del duro confronto interno di una classe politica di ottusangoli che troppo spesso non riesce a prendere posizione a vantaggio del bene comune, lascia tanta amarezza, ma certo non impedirà la realizzazione di un’altra grande edizione del festival, la quinta, autofinanziata, come sempre, e senza scopo di lucro, come sempre.
La macchina organizzativa sta già lavorando per portare, ancora una volta, ad Avezzano, a Tagliacozzo, a Sante Marie e forse anche altrove una tre giorni, nel mese di luglio, ricca di ospiti per un pubblico che ha sempre riconosciuto grande qualità al programma proposto. L’attualità, la politica, il giornalismo, la cultura hanno sempre trovato ampio spazio sul palco di #ControSenso. In questi giorni tantissime sono state le testimonianze d’affetto nei confronti della nostra squadra. A cominciare dalle migliaia di lettori di AbruzzoLive e MarsicaLive, ma anche dai colleghi non invidiosi del nostro lavoro, dagli ospiti delle scorse edizioni, da molti politici e amministratori locali e da tantissimi cittadini. Alcuni sponsor, dopo la figuraccia della politica, in questi giorni si sono generosamente proposti per darci una mano ora più di prima, anche loro indignati. Di buon grado accetteremo il loro contributo.
Tra le decine e decine di eventi finanziati anche con 150mila euro è stato contestato solo Controsenso preso come capro espiatorio con becero populismo da qualche consigliere regionali che non sapeva bene neanche di cosa parlava, semplicemente perché tra gli organizzatori dell’evento, oltre a Pietro e Gianluca, c’è anche Eleonora che per nostra sfortuna è figlia di un consigliere regionale. Nonostante quest’ultimo non abbia preso parte alla riunione per l’assegnazione dei fondi stabiliti in prima persona dal governatore D’Alfonso e nonostante abbia fatto presentare immediatamente un emendamento con il quale si chiedeva la cancellazione del finanziamento la vicenda è stata usata come arma per sollevare gli animi del popolo ignaro e puntando il dito contro “politico e figlia di” un binomio costruito ad hoc che in questo caso era privo di qualsiasi fondamento. Sono state commesse delle imprudenze nel giudicare la vicenda e delle leggerezze madornali delle quali i responsabili riferiranno prestissimo nelle sedi opportune.
Tanto abbiamo fatto in questi anni, tanto ancora abbiamo in mente di fare. La strada è in salita, le sfide per il futuro sono ancora più intriganti. La squadra è al lavoro, l’appuntamento con la società civile sana e stimolante è per la prossima estate. A tutti grazie! Pietro Guida, Gianluca Rubeo, Francesco Proia, Federica Di Marzio, Antonio Salvi, Giulia Antenucci, Roberta Baldassarre, Diego Renzi e Raffaele Castiglione Morelli