Avezzano. Comune al fianco di Don Antonio Sciarra, il sacerdote dei diseredati: la giunta Floris ha stanziato 5mila euro destinati a sostenere l’attività del fondatore della missione cattolica di Blinisht che opera da anni a favore dello sviluppo socio-economico-culturale del popolo albanese. Fondi destinati a cofinanziare le spese della scuola Agraria “Giovanni Fausti” in Krajen, nella Provincia di Lezhe, fondata dal prete marsicano. Un fiore all’occhiello della realtà albanese dove nell’anno scolastico 2010/2011 sono stati attivati diversi corsi di formazione per gli alunni e per gli agricoltori adulti che seguono lezioni sulle colture più idonee e sulla moderna meccanizzazione del comparto agricolo. “Don Antonio Sciarra ha dedicato tutta la sua vita ai più deboli e agli esclusi e si è avvicinato agli Albanesi con fiducia e rispetto, impegnandosi ad aiutare quel popolo a ritrovare la dignità e a sconfiggere la povertà”, affermano il sindaco Antonio Floris e l’assessore al sociale Luca Dominici, “il contributo economico del Comune rappresenta un segno tangibile della solidarietà del popolo marso e un doveroso riconoscimento per un sacerdote degno interprete dei principi universali dei diritti dell’uomo”. Consapevole dell’importanza del lavoro svolto dal missionario marsicano in terra d’Albania, che si è conquistato la stima e l’apprezzamento di un popolo, l’Amministrazione comunale, che già in passato ha sostenuto gli sforzi del sacerdote inviando materiale e macchinari, ora ha accolto la richiesta del Servizio pastorale della Diocesi dei Marsi di co-finanziare le attività formative. Il Comune, quindi, ha aperto i cordoni della borsa per sostenere un”iniziativa di alta rilevanza sociale: il diritto dei popoli all’istruzione e alla formazione. “La solidarietà sociale è rivolta alla generalità degli individui senza alcun vincolo di appartenenza”, concludono Floris e Dominici, “e pone a proprio fondamento lo sviluppo delle opportunità di una vita dignitosa attraverso il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche. Offrire opportunità di crescita ai paesi più poveri, oltre che un dovere civile e morale, rappresenta anche un valido strumento per difendere la pace e contenere i tanti viaggi della speranza, spesso senza futuro, che stanno segnando il nostro tempo”.