Scurcola. A poche ore dalle elezioni amministrative che decideranno chi guiderà Scurcola Marsicana per i prossimi 5 anni, approfondiamo la conoscenza di Ivan Antonini, candidato nella lista numero 2 “Il paese che vorrei” guidata da Nicola De Simone, che concede a Marsicalive un’intervista esclusiva.
Quarantatre anni, di Cappelle dei Marsi (adottivo, come tiene a precisare), di professione impiegato, Presidente dell’ASPI, associazione delle piccole imprese marsicane, sposato e padre di due ragazzi, chi lo conosce non esita a definirlo un grande lavoratore e soprattutto una persona buona. Amico di tutti, è difficile non vederlo sorridere.
Cosa spinge un padre di famiglia, molto impegnato tra lavoro e attività sociali e di volontariato come te a intraprendere una candidatura politica?
Penso che la politica, specie quella fatta nei piccoli centri come Scurcola Marsicana, sia una vera e propria attività di volontariato e chi si candida a amministrare il proprio paese ha dentro di se un forte senso di appartenenza e una grossa generosità. Chi mi conosce sa quanta passione e impegno metto in tutto ciò che faccio, passione e impegno che certamente non farei mancare all’attività amministrativa.
Adottato da Cappelle, giusto? Hai mai pensato di tornare a vivere ad Avezzano, dove sei cresciuto e lavori?
Mai. È vero, sono stato adottato da Cappelle dei Marsi, dove ho deciso di stabilirmi con la mia famiglia circa 25 anni fa e oggi posso dire di essere un vero cittadino non solo di Cappelle ma dell’intero comune di Scurcola. Qui ci sentiamo a casa, i nostri figli sono nati e cresciuti qui e come noi non pensano minimamente a lasciare questa comunità.
Sei dunque perfettamente integrato nella comunità cappellese?
Difficile non integrarsi con i cappellesi, persone brave, oneste e laboriose. Mi sono sentito subito uno di loro, gratificato dal grosso senso di comunità che difficilmente si riscontra in altre realtà in cui la vita porta i cittadini ad essere individualisti, disaggregati e privi di rapporti sociali. È un paese sicuro e il mio impegno sarà volto a fare in modo che i nostri figli possano crescere e vivere qui in modo sereno.
Parlaci del tuo impegno nel volontariato.
Da anni cerco di dedicare parte del mio tempo al volontariato, impegnandomi su diversi fronti: sono infatti volontario della Rindertimi, importante associazione fondata da Don Antonio Sciarra e da qualche anno, sempre da volontario, sono entrato a far parte di una cooperativa di giovani che si occupa tra le altre cose dell’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate e dell’inclusione sociale. A Cappelle invece sono membro della Proloco e recentemente sono entrato nel gruppo alpini, cercando di apportare il mio contributo a tutte le manifestazioni che durante l’anno si realizzano nel paese.
Cosa farà Ivan Antonini in caso di elezione? Quali saranno le sue prerogative?
La squadra che abbiamo costruito a sostegno di Nicola De Simone è eterogenea e perfettamente in sintonia, esistono degli ingranaggi già collaudati dalla scorsa amministrazione Nuccetelli, alla quale vorremmo dare sostegno e forza nuova. Personalmente, penso di poter offrire il mio contributo in settori che afferiscono principalmente i miei campi di azione professionale e che rappresentano anche le mie passioni: infrastrutture, lavoro e turismo. Mi piacerebbe mettere a disposizione del comune le mie competenze professionali per intercettare fondi strutturali, partecipare a progetti europei, avere rapporti con gli altri Enti locali e fare in modo che anche a Scurcola Marsicana possano avere luogo dei progetti di inclusione sociale e inserimento lavorativo di giovani che hanno difficoltà a trovare lavoro. Il sogno sarebbe che i giovani del paese possano trovare un’opportunità lavorativa a Scurcola e per far questo esistono principalmente due possibilità: l’intercettazione di fondi strutturali e il cooperativismo.
Per concludere: qual è il filo conduttore della tua campagna elettorale?
Il tema conduttore della mia campagna elettorale è il sorriso. Sorriso inteso non come superficialità nell’affrontare le problematiche, tutt’altro! Sorridere vuol dire avere la forza di sperare e di creare fiducia: una comunità se riesce ad affrontare le problematiche con fiducia può fare davvero cose incredibili. Purtroppo la politica e la moderna società tendono a indebolire sempre più le relazioni personali e quelle tra amministratori e cittadini. Credo dunque che sia arrivato il tempo di ricucire il legame tra politica e cittadini, di ridare speranza e soprattutto fiducia.