Scurcola. Era accusato di aver provocato delle trincee e dei danni ai beni archeologici durante lavori di ripulitura e manutenzione all’Abbazia di Santa Maria e al castello di Scurcola Marsicana ma è stato assolto da ogni accusa. Si tratta di un imprenditore marsicano finito nei guai per danneggiamento. Secondo l’accusa, erano stati provocati nella zona in cui fu combattuta la storica battaglia tra Carlo D’Angiò e Corradino di Svevia. L’imprenditore Domenico De Luca era stato incaricato dall’Associazione Carlo D’Angiò di bonificare e ripulire la zona caratterizzata da un particolare interesse architettonico e artistico. Secondo l’accusa, De Luca, senza le autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Abruzzo, avrebbe effettuato delle trincee di scavo con mezzi meccanici danneggiando sia la zona archeologica denominata Abbazia Santa Maria della Vittoria, sia la stessa abbazia. Il danneggiamento avrebbe riguardato anche le stratigrafie archeologiche, i blocchi lapidei e le pavimentazioni, di incalcolabile valore.
La difesa ha dimostrato che l’imprenditore aveva realizzato solo le opere di ripulitura, in modo assolutamente corretto, senza l’uso di mezzi meccanici. La storica area in questione era aperta per cui chiunque avrebbe potuto accedervi e causare i danni che erano stati attribuiti a De Luca. Accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Paolo Novella, il giudice Stefano Venturini ha assolto l’imprenditore.