Avezzano. Un nuovo parcoo commerciale potrebbe arrivare ad Avezzano a breve. Si tratta di una struttura della catena Globo che alla luce della legge che vieta nuove maxi strutture fino al 2018 si prepara a realizzare un “parco commerciale”, con negozi singoli staccati tra loro. Il vecchio progetto presentato nel 2012 è oramai sfumato visto che la Regione Abruzzo, con la legge 17 del 2010, ha bloccato la realizzazione di nuovi centri con l’intento di tutelare anche i piccoli negozi che ancora oggi si trovano in molti paesi abruzzesi. La Cosmo da allora è bloccata e la proroga fino al 20 maggio 2018, approvata grazie a un emendamento presentato a dicembre scorso dai consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, ha convinto la società a variare il progetto. Come già avvenuto in via XX Settembre con la struttura di Morfeo “Ten” di 6mila metri quadrati al posto di un unico grande blocco con tanti negozi all’interno, viene realizzato un parco commerciale con altrettante strutture indipendenti tra loro su un’intera area attrezzata con posti auto e altri servizi. “Siamo ancora in una fase embrionale”, ha commentato l’assessore comunale alle attività produttive, Roberto Verdecchia, che in passato si era schierato contro la realizzazione di questo centro commerciale, “è troppo presto per fare qualsiasi revisione. Nei giorni scorsi è stata presentata una variazione al progetto iniziale che dovrà essere valutata nelle sedi opportune”. La Cosmo srl inizialmente puntava a realizzare una struttura di 76mila metri quadrati su più livelli su un’area di 19.300 metri quadrati adiacente al ristorante “Napoleone” e a confine tra il territorio comunale di Avezzano e quello di Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana. Con la modifica apportata la composizione della struttura cambierà ma la metratura resterà sempre la stessa. Nell’aprile del 2012 il consiglio comunale aveva già dato parere favorevole alla creazione del nuovo centro commerciale. Successivamente il progetto venne esaminato dalla conferenza dei servizi con Regione e Provincia, sindaci dei Comuni marsicani limitrofi, le associazioni di categoria e i rappresentanti dei sindacati e dei consumatori. La corsa verso la realizzazione del centro si arrestò nel dicembre dello stesso anno quando la Regione bocciò il progetto.