Avezzano. FB, il catalogo virtuale degli esseri umani. Figurine di ogni genere per tutte le età e per tutti i gusti. È così che si scelgono, oggi, le persone da conoscere, corteggiare, cacciare e accalappiare. L’esordio è un soffice “ciao”, seguito solitamente da una faccina sorridente, #saicomè, per risultare meno diretti. La fase di studio ha spesso origine nella sezione “persone che potresti conoscere”, che offre una carrellata di volti già noti, con ampia scelta di ultimi arrivi spesso a chilometro zero, permettendo una selezione “à la carte” tutta personale. È’ in questa fase che si sceglie di inviare, #audacemente, subito la richiesta di #amicizia (amicizia?), o sparare il soffice “ciao :)”. Inizia l’operazione #pastura nel grande “oceano blu”. La fase successiva è quella del “ti incontro ma non ti saluto, anche se (#cavolo!), ora siamo #amici!”. Quella del ”dal vivo non è come in foto”; del “fammi vedere se l’altro/a ha #risp… Ha visualizzato ma non risp”. #ops! Si è tutti nello stesso locale e si sta chattando, ma non ci si saluta. Eh no, il saluto è una cosa seria, #intima. Ha inizio la gara delle visualizzazioni, la guerra dei #mipiace, le pubblicazioni di frasi e canzoni mirate, #miratissime. Ma lo capirà che è per lei/lui? Ma chi è questa che “gli mette mi piace a tutto”? Si web-scrive, web-ride, web-piange, web-arrabbia, web-racconta cosa mangiava la bisnonna. E poi? Solita sera, solito locale, ma niente. Eeeh no, poi #toccaparlà. E se si perdesse quell’allure da #pseudostronzocheintriga, per colpa della “S” sibilante? Ci sono, però, anche #quelliche si giocano il tutto per tutto chiedendo un “caffè”. Quel caffè in fretta e furia che diventa il #trailer di se stessi… O di quello che sarebbe #fico apparire in un colloquio di lavoro per le multinazionali. Ma non importa, il vero successo è assicurarsi un’ #esterna! Caffè o no, si giunge alla fase dell’addio al rossore del viso per la gaffe che ci avrebbe fatto sorridere, dello sguardo che insinua, dell’odore delle prime chiacchiere nella musica assordante di un locale che ti #costringe a sfiorare l’altro. Addio al sorriso frainteso, alla faccia tosta, all’invito schietto e fuori luogo a bruciapelo, alla delusione cocente che insegna. Facile trovare, in vedetta nei baretti del centro, giovani “manzi” a cui si può chiedere qualsiasi web-informazione su qualsiasi offerta del catalogo umano. Veri e propri server di datawebfaces che indirizzano la fase di #pastura. Ecco che la considerazione perde valore. L’empatia si spegne come mozziconi schiacciati con i piedi il piu’ possibile. Ecco che appassionarsi veramente a qualcuno diventa noioso e faticoso ed ecco che abbiamo bisogno della fotocamera anteriore da un milione di megapixel. Tutto questo però non è divertente. Non è divertente l’assenza di profondità, l’effimero, l’incapacità di determinare cause ed effetti, di dare il vero nome alle cose, di lasciarsi graffiare la pelle e l’anima. Un fenomeno che, purtroppo, non riguarda più soltanto i #digitnativi ma anche le generazioni pre Commodore 64 e non è da imputare allo stradiscusso bisogno di apparire e/o schermarsi per alimentare il coraggio. No. Il cambiamento radica nella perdita del romanticismo inteso nel senso più nobile, che si nutre della considerazione per il vissuto delle persone (e non della #gente). Quello che si “accorge”, ascolta, ricorda. Quello che va scemando ogni volta che una richiesta di contatto virtuale tra sconosciuti accende di rosso la sezione “richieste di #amicizia”. Tenetevi le mani e toccatevi i visi! Prima era così che funzionava e le cose andavano bene. Ora non va bene un cavolo #sistavameglioquandosistavapeggio). A voi la gallery, buon divertimento! Valentina Visconti
#mettetecilafaccia #parlate #guardate #ricambiate #evitate #cercate #sorridete #salutate #pensate #agite #ricordate #abbracciate #ascoltate #incontrate #presentatevi #meravigliatevi #giocate #considerate #dite #fatevidire #fermatevi